Giubileo in tempo di isis: Gabrielli, a Roma in arrivo 1.500 militari

ROMA – Gli apparati d’intelligence sono già da tempo al lavoro per prevenire e contrastare i rischi terroristici in vista del Giubileo, consapevoli che l’evento da mesi è al centro della propaganda dell’Isis, con ripetuti appelli a colpire il centro della cristianità e fotomontaggi sui social che ritraggono la bandiera nera del Califfo issata sulle macerie di San Pietro o sul Colosseo.

Allo stato, ha ripetuto anche qualche settimana fa il direttore del Dis Giampiero Massolo ai membri del Copasir, gli 007 non hanno segnali di “progettualità specifiche” di possibili attentati, anche se l’attenzione è massima e il monitoraggio costante. Per garantire la sicurezza del Giubileo, che come ha detto il prefetto Gabrielli anche oggi preoccupa più dell’afflusso dei pellegrini, intelligence e forze di polizia riproporranno il modello Expo, che ha dato buoni risultati anche se si tratta di due eventi diversi. 

A Roma, inoltre, arriveranno circa 1.500 militari per incrementare lo schieramento dedicato alla sicurezza e rafforzare i presidi agli obiettivi sensibili. Mille unità, è scritto nell’ultima bozza della legge di stabilità, sono previste in azione dal primo gennaio al 30 novembre 2016 e le altre 500 dal primo gennaio al 30 giugno 2016, per una spesa prevista di 22 milioni. L’attenzione degli 007, ha spiegato nei giorni scorsi sempre al Copasir il direttore dell’Aisi Arturo Esposito, sarà rivolta naturalmente sul Vaticano e Roma, ma non saranno trascurati gli altri luoghi di culto della penisola che possano attrarre pellegrini. L’errore da non commettere, infatti, è quello di concentrare tutte le attenzioni sulla Capitale, lasciando ‘scoperti’ altri luoghi che potrebbero essere presi di mira dai terroristi. Gli 007 e le forze di polizia, inoltre, continuano con un monitoraggio costante dei foreign fighters, (un’ottantina hanno avuto a che fare con l’Italia e solo sei sono italiani, mentre altri sei hanno il doppio passaporto), e della propaganda via web attraverso la quale potrebbero radicalizzarsi soggetti presenti da tempo in Italia e vicini a posizioni estremistiche.

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