Batterio killer. I germogli di soia sotto accusa. Sarebbero loro i responsabili

ROMA – Fonti sanitarie tedesche hanno affermato che la possibile causa dell’epidemia di Echerichia Coli in Germania potrebbe essere legata a germogli di soia contaminati. Ulteriori dettagli saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà in serata. Un rappresentante del governo ha detto che gli epidemiologi hanno identificato nei germogli di soia la possibile fonte dell’epidemia di Escheria Coli che ha provocato finora 22 morti, 21 dei quali in Germania. È stato anche individuato, «con molta precisione», il percorso di distribuzione dei germogli sospetti.

Cosa sono i germogli di soia

Li chiamano «germogli della salute» e fanno parte della dieta di molti vegetariani: sono i germogli di soia, l’alimento che potrebbe essere all’origine del batterio killer E.Coli. Un piatto d’elite, lo definisce il nutrizionista Giorgio Calabrese, sottolineando che «i semi di soia germogliati sono in pectore ricchi di vitamine, proteine, minerali ed enzimi. In pectore – osserva – perchè tutti questi elementi sono presenti solo in piccole quantità, mentre quando la soia si matura la loro presenza è massima. Mangiare grandi quantità dei germogli, perciò, non copre il fabbisogno nutrizionale di questi elementi». I germogli di soia, essendo una «pianta in embrione», sono considerati un vegetale, ma sono in realtà un «giovane legume». A inserirli nella loro alimentazione, secondo il nutrizionista, sono molti vegetariani, veganiani (che eliminano tutti i cibi di origine animale), ma anche chi pratica la macrobiotica o si affida alla medicina alternativa, e chi pratica lo yoga. «Per loro consumare i germogli – sottolinea Calabrese – è una cosa positiva nella loro visione filosofica. Ma molti vedono in questo alimento un modo per arricchire la loro dieta, cercando elementi nutrizionali che non trovano altrimenti. Va anche considerato che i germogli, che si mangiano crudi, sono un cibo facile da digerire, che inoltre non ha praticamente scarti». Il mercato dei germogli di soia, ha ricordato Calabrese, è per lo più casalingo: si è sviluppato negli ultimi 15 anni soprattutto al nord, dove c’è più cultura di questo prodotto. Ma i germogli di soia vengono scelti anche da chi segue diete tradizionali. «È un mercato – aggiunge Calabrese – soprattutto femminile, perchè è un prodotto gradevole, leggero, di elegante presentazione. Inoltre si compra in negozi particolari, non è insomma un prodotto di massa».

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