Terremoto. Oltre 70 scosse. Parte decreto per la ricostruzione

ROMA – Oltre 70 scosse sono state registrate dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia nella notte in Centro Italia. Le scosse, tutte di magnitudo superiore a 2, sono state registrate tra Marche, Umbria e Lazio. 

Dai rilevamenti emerge che la scossa piu’ forte e’ stata quella delle 00,24 con magnitudo 3.4 registrata a Preci, vicino Perugia e Castelsantangelo sul Nera, vicino a Macerata, seguita da un’altra all’1,17 della notte con magnitudo 3.2. Ancora, alle 2,32 c’e’ stata un’altra scossa di magnitudo sempre di 3.2 registrata in provincia di Macerata con epicentro a quattro chilometri da Fiordimonte e a 5 da Pieve Torina. Altre scosse di magnitudo pari o superiore a tre sono state registrate a Rieti (3.1 alle 3.08 del mattino) e in provincia di Macerata alle 5,29 e 7,13 nel Perugino, con magnitudo 3.0.  

Nel frattempo oggi dovrebbe partire il decreto per la ricostruzione delle zone terremotate.  “Per le imprese, ma anche per le abitazioni con danni importanti o lievi, bisogna agire con interventi immediati attraverso delle perizie accelerate e questo si puo’ fare con un progetto che prevede una ricostruzione immediata, un progetto che il governo approvera’ oggi”. Queste le parole del commissario alla ricostruzione Vasco Errani. E poi: ”Per questo terremoto– ha spiegato Errani – non ci sara’ nessuna accise, ricostruiremo in trasparenza e legalita’, non un euro di meno e non un euro di piu’. Abbiamo fatto scelte importanti nel primo decreto, vogliamo assicurarci che in questo territorio i tentativi di infiltrazione saranno contrastati, perche’ e’ chiaro che ci saranno. Ma noi abbiamo messo in campo una serie di azioni che puntano a un contrasto frontale. La cosa importante, per me, e’ che tutti insieme dobbiamo fare lo sforzo di tener presente che, chi vive un dramma come questo, viene prima di tutto, prima delle polemiche e delle indagini. Perche’ o si da’ fiducia fino a prova contraria, o si fa piu’ danno del terremoto“. “E’ fondamentale – ha aggiunto il commissario – mettere in sicurezza i beni culturali in modo rapido e per questo nel decreto di domani metteremo anche questa esigenza: un sindaco potra’ emanare un’ordinanza, informare la sovrintendenza e spendere rapidamente. E se troveremo degli elementi di burocrazia che creano ostacoli, cambieremo. Non ci sara’ mai l’idea da parte delle Regioni e del Commissariato, che se ho fatto una cosa non la cambio”. 

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