ROMA – Incinta, si era sentita male e aveva chiamato l’ambulanza che l’aveva portata al Pronto Soccorso del San Giovanni.
La donna, seguita dai medici dell’ospedale Pertini, ha atteso due ore e mezza, in codice bianco, poi e’ svenuta entrando in coma e ha partorito un bimbo morto. Sulla vicenda, che risale al 19 dicembre scorso ed e’ stata raccontata oggi sul Corriere della Sera, la Regione Lazio ha richiesto al Direttore della Asl Roma 2 per l’ospedale Pertini e al Direttore Generale dell’Ospedale San Giovanni “un audit clinico per avviare un’inchiesta, in merito a quanto avvenuto alla donna incinta seguita dai medici del Pertini e ricoverata presso il Pronto Soccorso del San Giovanni, per verificare la dinamica dei fatti e accertare eventuali responsabilita’”. La donna, albanese di 39 anni, ha recuperato i sensi e non ha riportato danni. Ma non avra’ mai la gioia di abbracciare suo figlio. “Abbiamo appreso, purtroppo, della vicenda della donna incinta che ha perso il suo bimbo – dice il capogruppo FI in Consiglio regionale del Lazio Antonello Aurigemma -. Nell’esprimere tutta la nostra vicinanza e solidarieta’ alla famiglia, allo stesso tempo ho chiesto formalmente all’amministrazione regionale tutta la documentazione su questo caso, per affrontare tale realta’ in commissione. Onestamente, riteniamo impensabile e inimmaginabile che una donna in gravidanza possa attendere due ore in un pronto soccorso – aggiunge – E questo avviene sicuramente non per colpa del personale, che comunque continua a lavorare con grande responsabilita’ e competenza nonostante le tante difficolta’ che incontra (in primis la carenza di organico), ma a causa principalmente della mancanza assoluta di programmazione e pianificazione da parte del presidente Zingaretti, che denunciamo – invano – da troppo tempo”. Secondo i primi accertamenti, scrive sempre il Corriere, probabilmente la donna soffriva di una gestosi che non era stata diagnosticata. “Ancora una volta la sanita’ della capitale e’ al centro dell’attenzione della magistratura – afferma il vicepresidente Codacons, Giovanni Pignoloni – E’ intollerabile che oggi una madre incinta possa perdere il bambino in attesa di una visita medica, per di piu’ all’interno di un ospedale. In questa vicenda, poi, gli errori sembrano essere molti, a partire dalla mancata diagnosi della gestosi di cui soffriva la donna. Attendiamo che la magistratura svolga i dovuti accertamenti e, se dovessero emergere errori od omissioni, ci costituiremo parte civile contro i responsabili, affinche’ chi ha sbagliato paghi”.