Cani della GdF “fiuta-denaro” scovano gli evasori. Capitali mai scudati rientrano in Italia

COMO – Intensificati come non mai i controlli in confine. Neppure dopo l’11 settembre 2001 si è registrata una tale sorveglianza. Nuovo utilizzo dei cani della GdF “anti-valuta”.

Capita che al valico autostradale di Brogeda, Ponte Chiasso, si presenti una coppia distinta come tante, che dalla Svizzera rientra in Italia. La coppia italiana, seduta in auto, accostato il finanziere, dichiara garbatamente il: “nulla da dichiarare”. La frase molto consueta può ingannare l’uomo ma non la bella e giovane labrador Zeb, che prontamente segnala qualcosa al suo operatore. Così la distinta signora quarantenne, fatta scendere dall’auto, con relativa indifferenza, svuota il sacco o meglio il reggiseno e le scarpe. Con grande stupore, ecco spuntare da quelle coppe 65,500 euro.

Solo tre parole: condono, Tremonti, 5%
È una delle tante storie che si verificano in terra di confine. I denari stanno rientrando in Italia nascostamente senza essere scudati. Così sono usciti e così rientrano. Il fatto è che gli eventi si moltiplicano a dismisura. Pare che in pochi mesi, il 98% dello spostamento valutario di confine, sia proprio il rimpatrio di capitale.
Nessuna preoccupazione per la signora e consorte. Il problema è stato risolto seduta stante con il piccolo contributo del 5% del contante rivenuto, ovvero, 2,775 euro. Certo, in futuro potrebbero avere qualche controllo tributario, ma non è così certo.
Quello che ha innescato il rientro dei capitali, non è l’amore di patria, o il condono di Tremonti, è solo uno degli effetti della crisi a cui le famiglie devono far fronte. Salvataggio di aziende, e debiti famigliari impongono disponibilità di contante. Complice anche l’incertezza politica del governo, che fa temere patrimoniali, pressione fiscale e dulcis in fondu l’instabilità del Paese.

L’odore dei soldi
Se qualcuno ha pensava che l’odore dei soldi è solo una metafora, si sbaglia. Dopo l’iniziale perplessità sull’utilizzo dei cani da fiuto “cash dog” ora si accerta un vero successo.
Infatti, il flusso di denaro, spesso nascosto tra indumenti o doppi fondi di auto, è prontamente individuato dai cani della cinofila della Guardia di Finanza.
La curiosità e tanta. Se il flusso del denaro è in contro tendenza, significa che le banche Svizzere stanno lentamente restituendo capitale. Che effetto ha questo sull’economia bancaria ticinese? E il signor Bignasca, leader della lega ticinese, noto difensore della privacy bancaria elvetica, è contento?
Lo scopriremo la prossima puntata.
Per il momento, resta il fatto che il wonderbra push-up della signora rimane davvero un primato.

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