Maltempo. Il sindaco: “Ricordare i comportamenti da tenere in queste occasioni non è bastato”

GENOVA – Notte tranquilla a Genova dopo l’alluvione di ieri. Si sono avuti rovesci sparsi fino a mezzanotte e alle primissime ore del mattino fino alle 2 circa, con cumulate massime di 10-12 millimetri, poi la pioggia è cessata. Si registrano sul territorio venti sostenuti: nelle zone collinari le raffiche arrivano, in media, ai 70 km/h, con picchi di 80 km/h.

Intanto sono operative entrambe le principali stazioni ferroviarie i, Brignole e Principe: sull’autostrada A12 rimane chiuso il casello di Genova Est in uscita. Scuole, musei, biblioteche (fatta eccezione per la Berio) e parchi cittadini sono chiusi. Oggi si tirano le somme dei danni, delle drammatiche perdite di vite umane che hanno colpito per la seconda volta i cittadini del capoluogo ligure.

Ingenti danni a tantissimi edifici.   Una ventina di scuole sono state colpite da forti allagamenti,  nelle zone di Val Bisagno, Levante e Medio Levante. Nel frattempo sono attive su tutto il territorio squadre di pronto intervento per ripristini e interventi su utenze di luce, gas e acqua.

Sulle piogge torrenziali che hanno mietuto sei vittime è intervenuto il primo cittadino Marta Vincenzi, che ha rilasciato un’intervista a ‘Il Secolo XIX: “Abbiamo avvisato la cittadinanza di non usare i mezzi privati. Ma ricordare i comportamenti da tenere in queste occasioni non è bastato. C’erano, in giro per la città, più auto di quelle che normalmente transitano sulle nostre strade. Buonsenso, senso civico sono concetti che evidentemente non basta ricordare. Vanno intimati, fatti oggetto di divieti. Per questo stiamo valutando, a partire da oggi, di chiudere la città al traffico privato. La salvaguardia delle vite umane è la prima cosa”.

E poi il sindaco continua: “La scelta di mandare i bambini a scuola è stata provvidenziale, immaginate cosa sarebbero stati 40mila bambini portati in macchina dai nonni, dai parenti o dagli amici in giro per la città durante l’alluvione. Il preallarme – conclude Vincenzi – è stato dato agli amministratori di condominio già a luglio 2011: sapevano che nelle zone esondabili, tra cui quella del Fareggiano, non ci si doveva muovere in caso di allerta meteo”.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe