Immigrazione. Barcone si rovescia al largo di Brindisi. Oltre 10 morti

BRINDISI – Era partita dalla Turchia la barca a vela con almeno ottanta migranti a bordo che si è ribaltata questa sera a pochissimi chilometri dalle coste brindisine a causa delle cattive condizioni del mare.

Per ora i corpi recuperati vicino agli scogli sono una decina, ma alcuni testimoni parlano di altre vittime avvistate in acqua. I soccorritori hanno portato in salvo circa una trentina di persone, tutti originari dal Pakistan, mentre le operazioni continuano nonostante le condizioni meteo siano sfavorevoli con un mare forza 5. Per agevolare i soccorsi, l’area dell’incidente viene illuminata dall’alto da un elicottero dei vigili del fuoco. In mare sono al lavoro militari della capitaneria di porto di Brindisi mentre a terra sono impegnati i vigili del fuoco di Brindisi e Ostuni, carabinieri, polizia e agenti della polizia municipale di Carovigno. È impegnato sul posto, nell’assistenza ai sopravvissuti, personale degli ospedali di Brindisi, Ostuni e Fasano.

I sopravvissuti sono stati trasportati nella struttura ecclesiastica “La nostra famiglia” di Carovigno, che si occupa di riabilitazione dei bambini. L’imbarcazione era salpata dalla Turchia cinque giorni fa ed è finita contro gli scoglio a Torre Sabina, nel territorio di Carovigno.

Sul tragico naufragio si è pronunciato presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola: “E’  necessario fermare le tragedia del mare. Non possiamo più convivere con il naufragio di migliaia di uomini e donne in fuga da guerra, fame e povertà. È necessario rimettere al centro delle politiche di accoglienza umanità e solidarietà”, ha detto il governatore che ha poi espresso il suo cordoglio per le vittime del naufragio.

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