Per l’Inps era cieca. Ma lei leggeva e faceva shopping. Denunciata

TORINO – Era riuscita a far credere ai medici di essere cieca e così si era garantita assegni d’invalidità e indennità di accompagnamento riscossi per più di otto anni, ma i finanzieri l’hanno sorpresa a passeggiare da sola e in modo disinvolto per negozi e mercati.

È di oltre 235.000 euro la truffa scoperta, ai danni delle casse dell’Inps dai militari della Guardia di Finanza di Pinerolo (Torino), dopo indagini arricchite da filmati e rilevamenti documentali. La sessantenne, A.M., originaria della provincia di Palermo ma residente da quasi quarant’anni a Pinerolo, pur vantando uno dei più invalidanti handicap che possano colpire un malato, cioè la cecità totale, conduceva una vita del tutto normale ed è stata ripresa dalle Fiamme Gialle mentre attraversava trafficati incroci stradali, si fermava ai semafori, saliva e scendeva le scale.

– La truffatrice non disdegnava neanche di fermarsi a contemplare vetrine e a scegliere con cura i prodotti d’acquistare, trascinando un trolley per la spesa. Ogni dubbio riguardo alla sua invalidità è svanito quando, con un paio di azioni mirate, la signora è stata indotta a scansare, senza alcun indugio, un passeggino spinto da un finanziere in abiti civili e a firmare, senza avere neanche bisogno di occhiali, un verbale per un controllo in materia di scontrino fiscale effettuato ad arte dai finanzieri per un acquisto al mercato. La presunta non vedente è stata monitorata e filmata in più occasioni anche mentre saliva nell’auto del marito dopo essere uscita dal portone di casa, oppure mentre era a passeggio con un’amica alla quale mostrava il suo orologio da polso. Già proprietaria di diversi immobili, la falsa invalida è stata inoltre seguita dai finanzieri mentre visionava, in compagnia del marito, un cantiere edile di prossima ultimazione, probabilmente per un nuovo acquisto al quale per il momento forse dovrà rinunciare, visto che nei suoi confronti è scattata la denuncia per truffa aggravata e continuata, nonchè il sequestro di immobili e disponibilità mobiliari. I filmati e le altre prove raccolte sono stati messi a disposizione della Procura della Repubblica di Pinerolo, che ha disposto il sequestro di beni e valori necessari a risarcire l’Erario: sei immobili e la disponibilità sul conto corrente bancario dove venivano accreditate le indennità indebitamente percepite.

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