Un corteo al Divino Amore per dire no alla discarica di Falcognana. VIDEO

Rinviato a mercoledì prossimo il tavolo tecnico. Alcuni manifestanti si stanno dirigendo verso il Grande Raccordo Anulare

ROMA – Sono centinaia i cittadini che hanno partecipato al corteo contro la realizzazione della discarica in una delle aree verdi più pregiate di Roma, quella della Falcognana. Un lungo serpentone che ha paralizzato il traffico sull’ Ardeatina ed è arrivato al Divino Amore, meta ogni anno per moltissimi fedeli.

“No al Divino Amroe Pattumiera” recita lo striscione in testa tenuto anche dal mini sindaco del IX Municipio Andrea Santoro (VIDEO), il quale proprio oggi ha affermato che “la relazione conclusiva del commissario per l’emergenza rifiuti Goffredo Sottile è superficiale, approssimativa e non fa cenno a problematiche rilevanti del territorio, prima fra tutte la viabilità”.

Forti critiche arrivano anche dal centro destra. “Ieri ero presente in aula Giulio Cesare e dopo aver visto la maggioranza votare contro la proposta di un No alla discarica al Divino Amore, disgustato dall’esito, ho capito che migliaia di anni fa hanno crocifisso Gesu’, queste Amministrazioni, Regione e Comune hanno crocifisso la Madonna del Divino Amore, Santuario dei Romani, degli Italiani, conosciuto in tutto il mondo, che grazie a questa scelta infelice, sara’ ricordato come il Santuario dell’immondizia”. Così Stefano Ambrosetti dirigente Pdl Romano.

Come ha ribadito il rettore e il parroco del più grande santuario di Roma, Don Pasquale Silla: “la decisione di creare una discarica nei pressi del Santuario del Divino Amore, raggiunto ogni settimana anche da pellegrinaggi a piedi, deve essere ripensata.  “Una scelta forsennata arrivata come un fulmine a ciel sereno”, aggiunge il religioso. : “Non hanno avvisato nessuno. Nessuno ne parla e all’improvviso, questa funesta notizia della discarica. Credo – afferma ancora monsignor Silla – che si potrebbe anche ragionare con la gente, e non lo fanno perchè hanno paura del fatto che la discarica non la vuole nessuno». «La discarica – conclude – dovrebbe stare almeno a cinque km da un centro abitato, non può stare sotto il naso della gente! Roma ha questo Santuario che dovrebbe custodire gelosamente e difendere!».

Parole sante, direbbe qualcuno, che contrastano con l’ipotesi del commissario Goffredo Sottile,  che probabilmente ha ignorato il fatto che quest’area doveva rimanere protetta come recita la recente legge che porta la firma di Sandro Bondi sulla tutela ambientale di questo fazzoletto di terra.

Il corteo sulle musiche di The Wall dei Pink Floid ha raggiunto infine il luogo sacro dove si sono tenuti gli interventi dei presenti. Alcuni manifestanti, che da giorni presidiano giorno e notte il sito dove dovrebbe sorgere la discarica, hanno raggiunto il Grande Raccordo Anulare con l’intenzione di bloccareil traffico.

Nulla di fatto dopo tre ore di tavolo tecnico

Nel frattempo sul piano istituzionale è terminato dopo 3 ore il tavolo tecnico coordinato dal commissario ai rifiuti di Roma, Goffredo Sottile. La riunione, tuttavia, non ha sortito l’effetto desiderato dai cittadini, almeno per il momento, visto che l’incontro continuerà mercoledì prossimo.
Tre in particolare gli aspetti da verificare completamente, come emerso dalla relazione del commissario e come avrebbe sottolineato il sindaco di Roma, Ignazio Marino, che non intende avallare l’ipotesi senza tutti i riscontri del caso: viabilità, opere da realizzare nell’invaso e gestione della discarica. Circa il primo tema, esistono delle alternative al transito dei camion, che dovrebbero essere circa 90 al giorno, davanti al santuario del Divino Amore e quindi un modo per evitare di appensantire il traffico sulla via Ardeatina,  allungando il percorso sul Raccordo o utilizzando un sistema di vie ‘secondarie.

Per quanto riguarda la discarica, la Regione dovrà fornire un stima esatta delle volumetrie residue del sito di proprietà della Ecofer e quindi un calcolo preciso della sua durata rispetto alle esigenze di Roma Capitale.
Infine, il commissario avrebbe dato mandato all’avvocatura dello Stato di capire se è possibile perseguire la strada della procedura ristretta per la gestione della discarica oppure se è necessario un bando di gara europeo, come, per esempio, la stessa avvocatura fece presente all’allora commissario Giuseppe Pecoraro, quando era sua intenzione realizzare la discarica in una cava di inerti a Corcolle. E così, stando a quanto si apprende, sarà anche stavolta: ci vorrà il bando, niente procedura ristretta.
Rispetto alla contrarietà della Ecofer, la società proprietaria dell’area, alla ‘trasformazionè della discarica, si potrebbe cercare di superare le resistenze valutando l’idea di tenere in vita anche l’attività dell’azienda di smaltimento dei rifiuti ferrosi. L’area, quindi, potrebbe essere divisa lasciando comunque alla Ecofer, in una zona, la possibilità di andare avanti con il proprio lavoro. Ci si ragionerà. Il tavolo, come detto, è stato aggiornata a metà della prossima settimana ed è possibile che in quell’occasione ci siano anche gli assessori competenti.

La Ecofer non ci sta

La Ecofer, proprietaria del sito di Falcognana già esistente sull’Ardeatina, che potrebbe ospitare i prossimi rifiuti urbani di Roma, conferma la sua contrarietà all’idea di ‘modificà della discarica. Lo fa con una nota, in cui sottolinea anche che non è vero che la società ha fatto richiesta per una «variazione di codici» propedeutica appunto «all’accoglimento di rifiuti urbani».
«In relazione alle notizie che continuano ad essere pubblicate riunione di ieri del Consiglio comunale, circa il possibile impiego del sito della Falcognana quale sbocco per la problematica dell’emergenza rifiuti nella provincia di Roma, sottolineiamo quanto segue: nessuno ci ha mai interpellano per verificare la fattibilità di tale impiego (ministero, commissario per l’emergenza rifiuti, Regione, Provincia, Comune, stante la vocazione industriale del nostro impianto che è nato ed e gestito, unicamente, quale terminale di filiera nel processo del recupero dei rottami ferrosi; rigettiamo con sdegno quanto affermato dall’onorevole Gianni Alemanno circa una nostra recente richiesta di variazione codici propedeutica all’accoglimento di rifiuti urbani». «La richiesta che abbiamo presentato- spiega infine il comunicato- nel settembre 2012 e non nel giugno 2013, riguarda unicamente rifiuti speciali provenienti da materiali recuperati diversi dagli urbani. La proprietà non ha alcuna intenzione di modificare tale scopo aziendale, ed anzi opera per incrementare il recupero di materiali ferrosi nell’ambito dei processi industriali di filiera. Diffidiamo, pertanto, chiunque dal fare
illazioni al riguardo».

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