ROMA – Si è chiusa una settimana nel modo peggiore possibile e se ne apre un’altra che non lascia sperare in niente di buono.
C’è un clima nel Paese segnato da intolleranza, incapacità di discutere serenamente, di confrontarsi sulla base delle idee, dei programmi, dei progetti. Dominano nel dibattito fra le forze politiche ingiuria, volgarità. Anche per chi vuole lavorare per portare il Paese fuori dalle secche di un “tecnicismo” che non da frutti è difficile muoversi, non rimanere invischiato in polemiche sterili. Mentre la casa brucia, l’Europa rischia di esplodere, abbiamo vissuto una settimana in cui il vero, unico problema era se si doveva celebrare la nascita della nostra Repubblica, se la ricorrenza di un avvenimento che ci ha riconsegnato la libertà, il diritto a far parte delle nazioni civili, faceva da ostacolo, oscurava, la necessità primaria di interventi per portare sollievo, speranza, aiuti concreti alle popolazioni delle zone dell’Emilia colpiti dal terremoto. A bocce ferme una riflessione ci pare utile farla perché non si tratta di un episodio, ma di una espressione del modo di essere della società sia politica che civile, un brutto modo, perchè la società è una sola, complesso di istituzioni, forze politiche, sociali, individui. Ma così ci si intende. Oggi la tecnologia ha messo a disposizione strumenti che consentono ai cittadini, sia come individui che come collettivi, di esprimersi immediatamente, di far sentire la propria voce.
Si invade il web ma sulla base di quale informazione? E se l’informazione di partenza è stata errata, in particolare per quanto riguarda le spese e l’utilizzo dei militari in casi di calamità naturali.? Si finisce così per dar luogo ad una “catena” di interventi sfalsata che trovano risonanza sui media e creano quella che si chiama opinione pubblica. Il pericolo è che un fatto di grande partecipazione e democrazia, proprio in occasioni come quella che abbiamo vissuto e in Emilia stanno ancora vivendo si trasformi e venga strumentalizzato. Non è un caso che a celebrazione avvenuta il leader della Lega, Maroni, ha detto con disprezzo “ soldi buttati nel cesso” riferendosi alle spese per le manifestazioni. Di Pietro è andato più in là, rivolgendosi al Capo dello Stato con tono offensivo perché nel ricevimento al Quirinale avrebbe offerto pasticcini e champagne. Anche il nostro giornale si è pronunciato, in modo civile, inserendosi nel dibattito sulla opportunità, in via di principio, con un articolo del direttore, in cui si esprimeva la nostra contrarietà alla effettuazione della sfilata in una situazione ancora così difficile e drammatica in cui si trovano tante persone. Ed oggi il lutto nazionale è una occasione per ritrovare coesione e spirito di solidarietà. Una esigenza cui una esigenza cui Napolitano si richiama ogni giorno, con la quale fa a pugni Di Pietro che attacca, parla di sagra degli sprechi” di “offese nei confronti dei cittadini”. Trova cassa di risonanza in Grillo che assente: “ Sobrio? Il Quirinale costa quattro volte Buckingham Palace”. Da segnalare che il leasder del Movimenti 5 Stelle si era esibito, ancora una volta, in una pubblica piazza dicendo che lui vuole il 100 dei voti per potrei governare., Neppure l’Urss staliniana e la Cina maoista erano arrivati a tanto. La grande stampa per l’ennesima volta gli riserva titoloni mentre ignora la manifestazione dei comitati per l’acqua pubblica che , dopo la vittoria del referendum sono tornati in piazza a chiedere che la volontà degli elettori venga rispettata. Non fanno notizia. La sortita di Di Pietro inquieta il Capo dello Stato. Non gli va giù quel riferiment ai pasticcini e allo champagne.
Il rinfresco al Quirinale offerto da “Libera” di Don Ciotti
Il leader dell’Idv, forse non sapeva, che non c’era stato alcun catering, che il “rifresco” era stato offerto da Libera di Don Ciotti con i prodotti ricavati dalle terre confiscate ai mafios, tartine, scaglie di parmigiano, mozzarelline, ciliegie e fragole. Niente piattini, solo un lungo stecchino per prelevarli. Al Quirinale che ha aperto le porte ai cittadini si sono presentate quindicimila persone. Allora tutto bene, niente critiche? No, davvero. Chi era contrario aveva il pieno diritto di esprimersi, ma nonm facendosi scudo di falsi problemi Così come abbiamo fatto noi seguendo le vicende del terremoto, le sofferenze di donne e uomini , di lavoratori e imprenditori emiliani.. Come si conviene in un Paese che vive una fase delle più critiche della sua storia. Due episodi: l’immancabile Fornero annuncia che “la spesa sociale è stata troppo generosa e presto faremo nuovi interventi”. E sappiamo, vedi, “riforma” delle pensioni, cosa può significare.
Il Pd: non alla legge Profumo sulla scuola
Il ministro Profumo presenterà mercoledì un testo di legge di riforma della scuola e delle università, tutto centrato sul merito. Il Pd, in base alle notizie di stampa, ha già espresso un durissimo giudizio con interventi della responsabile scuola Pugliesi e l’ex ministro dell’Istruzione, Fioroni, In sostanza dicono che l’emergenza rispetto all’Europa non è la certificazione del merito, ma la grande dispersione scolastica e la necessità di migliorare le competenze dei nostri studenti che sono sotto la media Ocse- “L’Europa – pdice Fioroni – ci chiede un sistema di valutazione serio e provvedimenti urgenti per il recupero di chi resta indietro e strumenti e risorse per migliorare le scuole che hanno bisogno. L’Ocse ci chiede di investire sull’aggiornamento e la riqualificazione professionale dei docenti per consentire tutto questo. Di fronte a queste priorità è paradossale che il ministro Profumo non avverta la necessità di interventi urgenti e di reperire risorse adeguate per consentire tutto questo e renderci competitivi in Europa”.