Dopo il decreto che non salva tutti gli “esodati”, Fornero vuole licenziare i dipendenti pubblici

ROMA – Sono passati solo  due giorni dalla firma da parte del presidente Monti  del decreto per gli “ esodati”, solo le 65 mila persone previste dal ministro Fornero  che non ha voluto, o non è stata capace, di proporre una soluzione che riguardi le decine di migliaia di persone che rischiano di rimanere senza pensione e senza lavoro.

Di nuovo il ministro del Lavoro parte all’attacco .  Lancia il sasso partendo all’attacco del welfare, troppo benevolo, a suo dire, nei confronti dei cittadini, poi poche ore dopo prende di nuovo di  mira i dipendenti pubblici di cui auspica la possibilità di licenziamento ed entra in rotta di collisione con il ministro della Pubblica amministrazione, Patroni Griffi, perché, appunto non contiene la norma sui licenziamenti.  Il disegno di legge presentato dal  titolare del dicastero prende le mosse dall’accordo siglato con i sindacati. Inutile ricordare che  nel settore del lavoro pubblico, già le condizioni di partenza sono diverse da quelle dei lavoratori privati. Comunque esistono norme che prevedono la possibilità di licenziare. In realtà il ministro Fornero punta a far rientrare dalla finestra quanto uscito dalla porta e cioè la possibilità di reintegro.  

Rotta di collisione fra ministro del Lavoro  e quello della P.A

Patroni Griffi spiega che il disegno di legge  “non conterrà una disposizione  specifica sui licenziamenti disciplinari, ma ci rimetteremo al Parlamento”.  “se si prevede che a pagare l’indennizzo sia il dirigente non avremo nessun licenziamento. Mentre se non si prevede questa responsabilità a quel punto pagherebbe pantalone e questo andrebbe a carico della comunità. Si tratta di problemi  non semplicissimi, dobbiamo trovare un equilibrio. Un’altra grana per Mario Monti che sul decreto per gli esodati ha incassato duri commenti da parte dei sindacati che hanno confermato la manifestazione nazionale unitaria prevista per il 19 giugno. Il governo, in una nota che ha accompagnato l’approvazione del decreto  dichiara di essere “consapevole che il provvedimento non esaurisce la platea di persone interessate alla salvaguardia come, in particolare, i lavoratori per i quali sono stati conclusi accordi collettivi di uscita dal mondo del lavoro e che avrebbero avuto accesso al pensionamento in base ai previgenti requisiti, a seguito di periodi di fruizione di ammortizzatori sociali. Il Governo si impegna per questi altri lavoratori a trovare soluzioni eque “.

Lamonica (Cgil). Soluzione per tutti gli “esodati”. No  a guerre fra poveri

Un po’ poco a fronte della gravità del problema che riguarda alcune centinaia di migliaia di persone. Certo Fornero non ne esce bene avendo sostenuto più volte che il problema  non esisteva, aveva dimensioni ridotte.  Dice Vera Lamonica, segretario confederale della Cgil:  “E’ importante riconoscere i propri errori ma è ancor più importante volerli riparare. L’emanazione del decreto per soli 65.000 lavoratori lascia intatto il problema e, malgrado le rassicurazioni verbali, aggiunge ulteriore ansia a decine di migliaia di persone che sanno di essere escluse; così come produce incertezza e sconcerto in coloro che teoricamente sarebbero coperti ma che, per i criteri e le forzature adottate, si apprestano a partecipare ad una lotteria. Il governo, conclude  Lamonica, “afferma di voler dare soluzione a chi resta fuori: bene, lo faccia. Ma presto e senza ricominciare a dividere per tipologie ed a fomentare guerre tra poveri. “

 

Arena( Dircredito): Nel settore bancario piani di esodo bloccati
Fra le situazioni più gravi quella del settore bancario colpito da continue ristrutturazioni che riguarda più di 17.mila lavoratori. Dice Maurizio Arena, segretario generale di Dicredito, che “ i piani di esodo rimangono bloccati “ ed è necessario che

 In  tempi rapidi l’Inps chiarisca  chi, da subito, rientra nella lista dei  “salvaguardati” che la Commissione della Camera che sta lavorando per una soluzione definitiva al problema concluda al più presto  con una soluzione  positiva.. Alla luce dell’operato del governo che  con      questo decreto si è limitato ad annunciare un   generico impegno per risolvere i problemi aperti, manteniamo la mobilitazione anche della nostra categoria in della manifesta zio nazionale unitaria del giorno  19 giugno.” Sempre a proposito di leggi predisposte da Fornero i precari smentiscono il trionfalismo del ministro che  afferma di aver operato per il bene del Paese  e dei giovani in particolare e proseguono nelle  iniziative  per cambiare la legge sul mercato del lavoro ora in discussione alla Camera. Il 16 giugno infine la manifestazione di Cgil, Cisl, Uil per il lavoro, la crescita, il fisco, il welfare.

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