Bersani spariglia. Nel Cda Rai “sentinelle“ per garantire la voce dei cittadini

ROMA – Bersani spariglia , come in una partita di scopone scientifico. Lo spariglio è il pilastro portante e fondamentale del gioco, si legge nel Codice di Chitarrella.

Consiste nella presa di più di una carta con una sola carta iol cui valore è pari alla somma delle carte prese che vengono chiamate “ sparigliate”. Quando non si riesce a sparigliare, il gioco procede in modo monotono e si avvantaggia chi ha dato le carte. In questi giorni il segretario del Pd era diventato oggetto di un pressing , quasi ossessivo, da parte di organi di stampa, Repubblica in primo luogo, anche dall’interno stesso del Pd, perché  venisse meno la decisione di non indicare candidati del Pd per il nuovo consiglio di amministrazione  della Rai., rifiutando il vecchio metodo  della lottizzazione. Decisione il cui valore è stata più volte ribadito Matteo  Orfini,membro della segreteria, responsabile della cultura e dell’informazione, molto attento a quanto si andav muovendo in associazioni come “Se non ora quando” ,“Libertà e Giustizia”, “Libera”,”Comitato per la libertà e il diritto all’informazione” che comprende diverse organizzazioni tra cui Articolo 21.  A queste associazioni si rivolge con una lettera il segretario del Pd: “Qualora le Vostre Associazioni ritenessero di indicare due candidature per il CdA noi siamo pronti a sostenerle per garantire comunque, nella transizione ad una nuova governance dell’Azienda, la voce di liberi protagonisti della società civile”. Le carte che Bersani porta a casa: dando seguito, anche formale, a quanto affermato nella relazione alla Direzione, il Pd  compie un primo atto di apertura nei confronti dei movimenti, associazioni che  operano a livello di società per  politiche alternative, libertà  dell’informazione e diritto dei cittadini ad essere informati in primo luogo. Insomma i diritti di libertà, individuali e  collettivi.

“I partiti fuori dalla Rai ?Noi lo facciamo davvero”

 Diamo  così “una risposta concreta alla richiesta che in tante occasioni ci avete ripetuto, “ i partiti fuori dalla Rai?”-scrive Bersani- noi oggi lo facciamo davvero.” “Nella prossima legislatura –prosegue-metteremo mano a una riforma che farà rinascere l’Azienda, aprendola anche al contributo di chi, come Voi, ha dimostrato di amarla molto più di parecchi di quelli che l’hanno amministrata in questi anni”A tempo stesso pone alla “ società civile “ una piena assunzione di responsabilità, di scendere in campo e misurarsi direttamente sui problemi per i quali ci si batte. In terzo luogo mette in grande difficoltà chi, il Pdl in primo piano, non rinuncia alla spartizione, a tutela anche del conflitto di interessi di cui Berlusconi è portatore.

Monti  poteva tentare la riforma con più forza

In quarto luogo pone allo stesso Monti un problema , chiamiamolo di “coscienza”. L’opposizione della destra gli ha impedito di procedere alla riforma della governance della Rai., Magari poteva tentare con più forza e più insistenza, non arrendersi al primo colpo. Ora il segretario del Pd gli ha aperto un’autostrada per riprendere nelle mani  quella che Bersani definisce “ una riforma minima in attesa di affrontarne una più complessiva nella prossima legislatura. Abbiamo chiesto- scrive il segretario del Pd- di ritoccare la legge Gasparri modificando la governance dell’Azienda, dandole un amministratore delegato con i poteri di dirigerla veramente, di cambiarla, di impostare una strategia industriale degna di questo nome.” Monti ha indicato i nomi del presidente del direttore generale, potrebbe fare uno sforzo in più e fare un cenno agli indirizzi industriali, alla politica editoriale, alla governance appunto tenendo conto della proposte avanzate dal Pd  “ dandole un amministratore delegato- scrive Bersani- con i poteri di dirigerla veramente, di cambiarla, di impostare una strategia industriale degna di questo nome.”

Articolo 21. Una novità importante da non lasciar cadere

L’accoglienza delle associazioni cui Bersani ha indirizzato la lettera è positiva. Per articolo 21  che proprio ieri aveva riunito il Direttivo, si esprimono Beppe Giulietti, Federico Orlando, Tommaso Fulfaro apprezzando “ le novità della proposta e il tentativo di andare sostanzialmente oltre la legge Gasparri e oltre i metodi del passato. Al di là di qualsiasi altra valutazione ci sembra comunque una novità importante da non lasciar cadere per pigrizia o per timore. Articolo21ovviamente si atterrà alle decisioni che saranno assunte insieme da tutte le associazioni alle quali Bersani si è rivolto. Decisioni non facili: si tratta di individuare due personalità ,, espressione di associazioni significative cui affidare il ruolo di “ sentinelle” perché non vengano creati ulteriori danni alla Rai.A questo serve lo “spariglio”  “ Le manifestazioni che hanno denunciato e contrastato i momenti più drammatici dell’occupazione politica, l’impegno di intellettuali e uomini di cultura,- scrive Bersani- la voglia di non arrendersi di chi dall’Azienda è stato emarginato o peggio allontanato sono la dimostrazione che si può invertire la rotta. E che si può immaginare una RAI diversa, che torni a essere un asset per il Paese. Per questo abbiamo voluto esprimere una posizione forte, rompendo unilateralmente il rito della lottizzazione”

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