Fassina gela Monti. Riforma del lavoro entro il 28? No, servono modifiche

ROMA – Fino a quando non ha messo piede sull’aereo che lo portava in Messico ad incontrare i “grandi” del mondo, Mario Monti si è raccomandato con il suo staff  perché ogni giorno, facessero filtrare  la notizia che si può approvare la legge sulla riforma del lavoro prima del fatidico 28 giugno quando il Consiglio europeo aprirà battenti. 

Ma, come si dice, tira tira la tela si strappa, tanto che Stefano Fassina, della segreteria del Pd ,responsabile della sezione economia e lavoro ha detto chiaro e tondo,che “ non è possibile approvare la legge prima del  28 giugno, non ci sono i tempi, occorrono apportare modifiche importanti che la Camera deve poter discutere in tutta serenità” Ma Monti insiste e i suoi ministri , come soldatini ripetono la lezione impartita dal professore .Fornero e Passera, in particolare, si sono dati da fare per  propagandare il “riforma  day”, voluto da Monti cui il ministro del Lavoro deve molto. La vicenda “esodati” brucia ancora ma il premier ha fatto fuoco di sbarramento  a tutela di Fornero.Addirittura  ha tenuto a ribadire che la riforma delle pensioni che porta il nome di Fornero ci viene invidiata in tutto il mondo.  

 

Ridicola proposta. Prima si approva e poi si cambia qualche norma

Dal ministero del Lavoro si fa circolare la notizia che è possibile un incontro fra Fornero e i partiti che sostengono il governo  avanzando, in un contorto discorso, una proposta: la riforma è una sola, si approvi per intero ,in un secondo tempo se c’è da cambiare qualche norma lo si può fare.  Proposta già avanzata dal pdiellino Cazzola. Fatta propria da Casini che funge ormai da  “esploratore”  della pattuglia montiana. Addirittira dice che in un secondo tempo si può fare un “taliando”, come si fa per le auto. Se non fosse drammatico che il leader di un partito parli di “tagliando” per una riforma che tocca direttamente la “carne” di milioni di lavoratori verrebbe da ridere, una grande risata. Ma questo  è ciò che passa il convento. Stefano Fassina boccia sonoramente queste proposte che lasciano il tempo che trovano e sono offensive per la Camera i che deve esaminare il testo della legge e per lo stesso Monti. Dice il dirigente del Pd. “ non credo che a Monti interessi presentarsi al Consiglio Ue con un foglio di carta da sventolare quando tutti sanno che in seguito verrà modificato, magari una norma alla volta come si tenta di far intravedere.” “ Monti o meglio l’Italia non “perde punti” come lui afferma- sottolinea Fassina- abbiamo fatto già cose importanti, pagate fra l’altro a caro prezzo dai lavoratori, dai pensionati, dai giovani e dalle donne, da chi è rimasto senza lavoro e da chi ancora non l’ha mai trovato e ha vissuto da precario. Abbiamo le carte in regola”.

 

Il  premier si loda e si contraddice
Del resto lo stesso Monti si contraddice quando afferma che “ il governo ha preso importanti impegni e li ha rispettati”. Un anno fa, all’epoca del G20 di Cannes, “il Paese si trovava in un momento difficile”, e doveva riuscire a “darsi credibilità”. Sfida vinta,- afferma il premier- secondo un rapporto presentato nei giorni scorsi in vista del G20 che mostra come “l’Italia sia al terzo posto dopo Gran Bretagna e Unione europea con il 90% degli impegni rispettati”. Allora perché tanta fretta? Non c’è alcuna ragione perché alla Camera venga impedito, di fattyo, il diritto di discutere, di emendare se si riterrà necessario la legge approvata al Senato.  Monti  vuole accelerare, evitare la< discussione di emendamenti migliorativi perché teme che il Pdl tenti di far saltare il banco e lui non se la sente di mettersi di traverso al partito che ancora il gruppo parlamentare più numeroso, scilipotiani compresi. Ma la legge può essere migliorata. Fassina ribadisce quanto detto da Bersani. Il Pd è per”una approvazione in tempi rapidi  della legge , ma ci sono dei punti da cambiare e non si puà impedire che alla Camera vi sia una discussione di merito e non un voto a scatola chiusa.

 

Vanno riviste le politiche attive per il lavoro

Vanno riviste le politiche attive per il lavoro, le tante esclusioni dagli ammortizzatori sociali, che riguardano fra l’altro i lavoratori parasubordinati proprio in una dei momenti più difficile per l’economia italiana con la disoccupazione che cresce, le ore di cassa integrazione che volano in alto, la precarietà che deve essere combattuta con adeguati strumenti, l’aumento dei contributi per le partite Iva”. Si  dice che così-prosegue Fassina-il testo tornerà al Senato. Certo, non vedo altre strade, non saprei quale pasticcio si potrebbe combinare. Davvero se c’è chi pensa che si possa approvare per finta e poi in corso d’opera cambiare qualche norma se lo levi dalla testa. Le regole, le leggi, la Costituzione vanno rispettate.La democrazia non è una perdita di tempo”. Nel frattempo una segnalazione da registrare che mette in luce l’imbarazzo del governo, le gaffe che di continuo vengono fatte. Dal notiziario di televideo scompare la notizia del possibile incontro  con i partiti che sostengono Monti convocato dal ministro Fornero e prende corpo una sintsi dell’intervento del ministro Passera che decanta le doti di una approvazione della legge entro il fatidico 28 giugno della legge. Come è noto fra Fornero e Passera i rapporti non sono dei più idilliaci tanto che si giocano la legge come se fosse una partita a carte.Lo squallore non ha mai fine. Come il peggio. 


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