Schiavella. Il governo aumenta di un anno l’età pensionabile dei cavatori

ROMA – Non c’è commento che tenga. Il governo che voleva tassare perfino i cani dei ciechi , di nascosto,  ha innalzato di un anno l’età della pensione dei cavatori.

Una decisione odiosa proprio mentre Monti e il ministro Fornero rivendicano,  e se ne vantano in Europa,  di aver fatto la migliore riforma delle pensioni possibile,. Ed hanno anche il coraggio di dire che si tratta di un provvedimento segnato dall’uguaglianza, deella giustizia sociale, dalla solidarietà..” Riforme, riforme, riforme” si ‘ vantata il ministro del Lavoro parlando ai giovani industriali. Noi – ha proseguito-abbiamo iniziato ora bisogna proseguire”. Davvero coraggiosa, nel senso peggiore della parola, al limite della temerarietà la professoressa che  fa boccuccie, a volte le scappa anche una lacrimuccia, quando viene contestata.  Per adottare un provvedimento come quello che colpisce i cavatori ci  vuole veramente una faccia tosta degna di miglior causa. Dice Walter Schiavella, segretario generale della Fillea-Cgil : “ Il sistema pensonistico ideato da questo governo di professori ha  costretto i muratori a stare su una impalcatura fino a 67 anni. Ora costringe i cavatori a lavorare un anno di piuù: Accanirsi su due categorie che hanno la poiù bassa aspettativa di vita non è tollerabile.

 Carla Cantone. E’ il trionfo del rigorismo dei professori

 Interviene anche Carla Cantone, segretario generale del sindacato dei pensionati Cgil: “ E’ il trionfo del rigorismo dei professori, con buona pace di quella giustizia sociale di cui il paese avrebbe tanto bisogno ma che invece continua inesorabilmente ad arretrare.Ora anche i minatori e i cavatori saranno costretti a lavorare un anno in più. Alla faccia di lavori usuranti e pericolosi”.
Il governo , con la legge di stabilità, mostra il suo volto peggiore. Per far cassa ha raccontato bugie, ha preso in giro milioni di italiani. Il ministro  Grilli ha perfino affermato che il 99% dei cittadini  era beneficiato dalla manovra  approvata dal consiglio dei ministri, poi continuamente ritoccata. Ma la bugia è stata presto smascherata. Altro che diminuzione delle tasse, con l’aumento dell’Iva e con la detrazioni retroattive, milioni di famiglie avrebbero visto il loro già basso reddito colpito pesantemente. Il governo ha anche espresso parere contrario a un emendamento approvato in Commissione lavoro   per dare una soluzione al problema degli esodati. E’stato  previsto che coloro che hanno redditi superiori ai 150 milioni anni paghino un 3% sulla parte eccedente, un ciontyributo di solidarietà. Ha strillatati la Confindustria e il governi ha  confermato la posizione contraria, appellandosi ancora una volta alla ragioneria dello Stato.  Mentre dice no al prelievo del 3% dai redditi dei ricchi, va a cercare i soldi fra i lavoratori, e fra coloro che svolgono proprio quelli più pesanti. Commenta ancora Schiavella : “ Se si va avanti di questo passo si arriverà indubbiamente ad un equilibrio di bilancio del sistema pensionistico, ma attraverso l’accorciamento delle aspettative di vita dei lavoratori, nella migliore tradizione di un film horror. Monti e i suoi ministri debbono convincersi che un anno in più inb cattedra non è la stessa cosa che un anno in più in cava”.

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