Grillo strizza l’occhio a Di Pietro e raccoglie le sue spoglie. Salto della quaglia in vista

ROMA – E chi se lo sarebbe aspettato. Beppe Grillo oggi sul suo blog lancia un appello e scrive che il leader dell’Idv Antonio Di Pietro, proprio per la sua onestà, è l’uomo giusto per il Quirinale.

Insomma l’esordio del comico genovese sembrerebbe più una ruffianata che altro, ma non lo è. Grillo è pronto a raccogliere le spoglie del leader dell’Idv per arrivare come tanti altri ad aggiudicarsi qualche scranno nei palazzi che contano. Un passo inevitabile per “rimanere in gara” e probabilmente portare a casa il vero risultato di questa battaglia politica all’ultimo sangue.

Non appare, infatti, credibile che lo scrupoloso Grillo si sia accorto solo ora dell’ex magistrato di mani pulite, che – sempre secondo il comico – ha sì commesso degli errori, inserendo nel suo partito delle persone impresentabili,  “come De Gregorio e Scilipoti, ma ha evitato, per scelte forse tattiche,  prese di posizioni nette su Tav e G8”.  Ma non solo, visto che “lui solo in Parlamento ha combattuto il berlusconismo”.
Insomma, inutili farsi strane idee, stiamo assistendo ad una vera e propria strategia volta a stravolgere a proprio vantaggio gli equilibri politici in corso. Le elezioni sono vicinissime. L’Idv è in cerca di una sponda e al suo interno tira una brutta aria, specie dopo la trasmissione di Report che ha rivelato retroscena squallidi, di cui nemmeno il partito di Di Pietro è esente. “Bisogna rilanciare una nuova realtà politica capace di interpretare, anche dal punto di vista organizzativo, il bisogno di modernità e di cambiamento”, ha detto recentemente Di Pietro. il quale sa benissimo che per il suo partito è necessario ripulire l’immagine sporcata. Una verità che pesa come un macigno e che ha provocato un terremoto interno all’Idv, tanto da far ammettere al suo leader che “il suo partito è morto”.   E la replica tempestiva di Massimo Donadi, capogruppo alla camera dell’Idv, la dice lunga sulla situazione interna: “Con la puntata di report non è morta l’Idv, ma Antonio Di Pietro”. E poi sull’avvicinamento tra Idv e M5S, Donadi aggiunge: “Mi sembra un’intesa premeditata…auguro a grillo di aver fatto la scelta giusta”.

Non è così per il sindaco di Palermo dell’Idv che senza peli sulla lingua ammette: “L’Idv è morto come partito, ma non solo: è il sistema dei partiti a essere morto. Lo dico da tempo fin da quando sono stato eletto”.
E poi all’appello lanciato da Grillo Leoluca Olando aggiunge: “Appena ho letto il blog di Grillo ho chiamato Di Pietro per chiedergli di andare a trovarlo al Quirinale, ma lui ha risposto che per ora c’è già qualcun’altro. Il senso dell’affermazione di Grillo è che c’è qualcuno che vuole eliminare quello che Di Pietro rappresenta”. Sull’ipotesi di una fusione con Grillo, risponde: “Le fusioni fredde non funzionano mai. Grillo manifesta il termometro della malattia dei partiti in Italia. Non si può curare la malattia rompendo il termometro, ma nemmeno pensare che basti quello per guarire”.

Intanto il M5S, dal canto suo, sfoggia con ambizione gli ultimi risultati siciliani e non vuole mollare proprio adesso la sua campagna elettorale, nonostante il divieto imposto ai militanti di andare in televisione e  trasgredito a sorpresa da Federica Salsi, consigliere comunale a Bologna, che ha accettato l’invito a Ballarò.
Insomma,  Grillo vuole allungare il passo a tutti i costi, grazie anche all’eredità dipietrista,  ma sa benissimo che è necessaria un’alleanza rapida e indolore, che gli consenta di continuare a cavalcare l’onda del ‘suo’ populismo, almeno finchè i tempi del “caos” lo permettano. E adesso l’Idv che somiglia a un animale ferito è più che appetibile. D’altra parte è sempre un partito tra i meno peggio per Grillo, visto che di politica “pulita”, almeno come la intende il comico c’è rimasta sola una: la sua. Insommail panorama politico è gremito di avvoltoi variopinti, ma non tutti sono capaci con freddezza di mangiare le povere spoglie degli altri animali. Altri, invece, non aspettano altro.

 

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