ROMA – Con grande creatività il Parlamento italiano e con una maggioranza che va dall’Ncd di Alfano fino al Movimento 5 Stelle introduce nel nostro ordinamento il reato di disastro ambientale solo se cagionato ‘abusivamente’ come se vi fossero reati ambientali che non sono abusivi.
Chi dice che questo avverbio era un problema secondario perché non lo ha cancellato dalla legge sugli ecoreati?
Non lo hanno cancellato perché con questo avverbio (inserito nell’articolo 452 quater) si garantisce un’ombra di incertezza che può portare all’impunità per quelle grandi industrie che, da Priolo a Taranto fino a Trieste, inquinano a norma di legge, ovvero con una autorizzazione. Sia chiaro, noi vogliamo una legge sugli ecoreati e questa legge sarà un passo avanti per contrastare le ecomafie; ma esiste un’illegalità rappresentata da quelle industrie che inquinando con autorizzazione avranno, di fatto, un possibile salvacondotto penale. Con l’introduzione del disastro ambientale ‘abusivo’ si è fatto un compromesso drammatico per salvaguardare gli interessi di un’industria che inquina e che, grazie al decreto 91/2014 del ministro dell’Ambiente Galletti, continuerà a scaricare a mare ancora più inquinanti.