Strage Usa. Massacro annunciato, dove le armi si comprano come caramelle

ROMA – Un ragazzo autistico, una madre insegnate appassionata di armi in un Paese dove acquistarle è semplice come bere un bicchiere d’acqua e un ricco paesino di periferia. Ecco alcuni degli ingredienti di una strage che difficilmente verrà dimenticata.

Chissà cos’è passato per la mente al folle omicida Adam Lanza, di appena 20 anni, che ieri armato fino ai denti è entrato nella scuola elementare Sandy Hook a Newton, nel Connecticut  e ha ucciso 26 persone, 20 erano bambini tra i 5 e i 10 anni, per poi togliersi la vita.  Oggi gli abitanti di  questo piccolo paesino di appena 26mila abitanti dove si registra uno dei più alti redditi degli Stati Uniti, sono ancora sotto choc. Non riescono a capacitarsi di quanto sia successo nella loro ricca e tranquilla cittadina che si trova ad appena 100 chilometri da New York. L’ultimo omicidio, infatti, risale a ben 10 anni fa. Eppure qualcosa non ha affatto funzionato in questo piccolo spaccato di società americana, spesso osservatrice troppo superficiale delle sofferenze e dei disagi di chi la popola.
Un ragazzino affetto  dalla sindrome di Asperger, ovvero una forma di autismo che si lega alla fobia sociale e a una personalità schizoide, uccide la madre Nancy con un colpo un fucile d’assalto Bushmaster, poi con estrema lucidità indossa il giubbetto anti proiettili si reca nella stessa scuola dove la madre si dice faccia la supplente e una volta entrato fa una strage con due pistole, una semiautomatica Glock e una Sig Sauer. Perchè, si chiedono in molti.  
Nessuna lo sa con certezza. Nessuno può dire cosa si celi dietro a questo giovane per molti definito disagiato.
Di certo gli inquirenti che indagano  a 360 gradi, dicono che Adam Lanza ha agito da solo ed ha probabilmente premeditato quest’azione criminale studiando ogni piccolo particolare.

Inutile dire che questa orribile carneficina abbia riaperto il dibattito sull’uso e la facilità con la quale è possibile reperire qualsiasi tipo di arma negli Stati Uniti. Un tema delicato che gli Usa dovranno necessariamente affrontare, andando anche contro alle grandi lobby costruttrici di questi strumenti di morte,  nel tentativo di evitare che episodi come questo possano ripetersi in futuro.

Il killer, infatti, le armi le aveva in casa,  a portata di mano. Erano state acquistate regolarmente dalla madre insegnante, che ne era  appassionata, tant’è che spesso portava anche i bambini a sparare al poligono. Su questo non vi sono dubbi, perchè Adam Lanza le ha usate con estrema disinvoltura, come fossero degli oggetti familiari. Ha sparato a distanza ravvicinata ai 20 bambini, uccidendoli all’istante, a parte due che sono morti per le ferite riportate dopo aver raggiunto l’ospedale. Le ha puntate contro gli insegnanti ed ha premuto il grilletto, esattamente come aveva fatto con la madre.
Avere armi in casa non è un reato, anzi, i diritto per i privati cittadini di detenerle è addirittura sancito dal Secondo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che recita testualmente: “essendo necessaria una milizia ben regolamentata per la sicurezza di uno Stato libero, il diritto per le persone di detenere e di portare armi non potrà essere infranto”. Una norma dalla duplice interpretazione che fa discutere  su chi di fatto ha diritto a possedere un’arma, se i liberi cittadini o esclusivamente le forze dell’ordine.Al momento la prima opzione è quella che vale.

E proprio oggi  una parte dell’opinione pubblica si è detta favorevole all’introduzione delle armi anche nelle scuole pubbliche. “Se gli insegnanti avessero avuto le armi  avrebbero potuto difendersi”, tuonano in molti. ancora una volta la superficialità affiora. L’unica cosa da fare è quella di bandire le armi una volta per tutte.

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