Ingroia e alleati. Niente da dire su Grillo e Casa Pound?

ROMA – Hanno niente da dire Ingroia, Di Pietro, Diliberto, Ferrero, Bonelli, gli alleati di “Rivoluzione civile” sulle dichiarazioni di Beppe Grillo in merito ai nazifascisti di Casa Pound, al problema del fascismo e antifascismo che “ non mi compete”, come dice il comico genovese ?

Se non andiamo errati mentre proprio dall’interno del Movimento 5 Stelle c’è stata una levata di scudi, chi per due volte si è rivolto a Grillo proponendo una alleanza elettorale ora tace. Al più sussurra.. Se qualcuno ha risposto non ce ne è traccia. Naturalmente la colpa è dei giornali che non danno informazioni su “Rivoluzione civile”. Diciamo francamente però che il problema non riguarda solo  Ingroia e i suoi alleati  anche se  per primi dovevano  prendere posizione netta, chiara, senza tentennamenti. Sono stati loro che si sono rivolti a Grillo dicendo che la porta di “ era aperta”. Sapevano bene, tanto per ricordare, cosa pensava  il caporione di 5 Stelle a proposito di mafia, di permessi agli immigrati, quando gli hanno rivolto il primo messaggio. E quando la risposta è stata “ chiudi pure quella porta”, Ingoia non è si è dato per vinto ed ha avanzato la proposta di  alleanza per una seconda volta., Di nuovo umiliato. Ma,  da taluni ambienti che si definiscono di ultra sinistra viene una  giustificazione di Grillo.

C’è anche chi , Andrea Scanzi del “ Fatto”, giustifica il comico genovese

 Basta leggere il blog di Andrea Scanzi, giornalista di punta del Fatto, scrittore. Racconta che  il filmato del colloquio fra Grillo e il  “tizio di Casa Pound,  era tagliato ad hoc per farlo apparire una sorta di Mengele”. Che il comico era stanco perché  stava facendo “la fila da ore per la consegna del simbolo e è già questo è surreale come lo sono le liste civetta”. Dice che 2 appare rilassato, fin troppo per i suoi canoni. Non prevarica l’interlocutore fatto rarissimo”Insomma per Scanzi la dichiarazione avviene in un momento di relax e in questi momenti al comico che gliene frega di fascismo e antifascismo. Perciò “ mastica qualcosa.Il filmato per chi è o è stato di sinistra suona quantomeno infelice( che delicatezza ha questo giornalista del fatto ndr)  Ma non contiene nulla di nuovo. “   Quel “ non mi compete”  non significa che non sono antifascista ( non diciamo belinate dai) .Bensì non me ne frega una beata mazza se sei di destra o di sinistra”.  E’ questa del restio proprio la nuova presa diposizione di Grillo in risposta al fuoco di fila amico che gli arriva dall’interno del suo stesso movimento. Aveva detto che “ se un ragazzo di Casa Pound vuole entrare a far parte del movimento 5 Stelle non vedo problemi perché se ha i requisiti ci entra”. Ancora:  “Non possiamo non essere d’accordo con alcuni concetti di Casa Pound”, “ In Parlamento meglio  Casa Pound che Monti “   Ora  se la prende con i giornali che avrebbero distorto le sue parole e dice:  “ Il tempo delle ideologie è finito.

 5 Stelle  è ecumenico, questo il bello della democrazia diretta

 Il Movimento 5 Stelle non né fascista, né di destra né di sinistra. E’ sopra”. E si guarda bene da usare la parola antifascista. E’ un” movimento ecumenico,” che accoglie tutti..Un grande fatto di democrazia. Basta che uno vada da Grillo, gli dica che è d’accordo con le proposte di 5 Stelle, che non ha condanne è viene arruolato, magari diventa anche candidato. Non importa se qualche ora prima ha preso a bastonate chi non la pensa come lui, ha ammazzato di botte qualche immigrato. L’ecumenico accoglie a braccia aperte. Un grane fatto di democrazia diretta, spiega il Grillo. C’è poi un’altra tendenza che porta a sottovalutare la gravità delle parole del comico. Si dice, anche in ambienti democratici, che lui è abituato a dire cose che suscitano polemiche. Così prende due piccioni con una fava. Ha i titolo sui giornali e poi smentisce ed ha ancora titoli a buon mercato, senza pagar dazio.. Quindi lasciamo perdere, si dice, è una tattica ormai consumata, nessuno si fa ingannare più.  Pensiamo si tratti di un errore. Non è la prima volta che si sottovalutano posizioni che sono una pericolosa minaccia per la democrazia. C’è nel nostro Paese un clima pesante, la campagna elettorale è iniziata nel modo peggiore possibile.

Un clima pesante, qualcosa di peggio dell’antipolitica

 I sondaggi ci dicono che non solo siamo in presenza ancora di una buona fetta di elettori che annuncia di non recarsi alle urne. Fatti i conti  fra Pdl, Lega, Grillo, liste che si ammucchiano intorno a Berlusconi, indagati, processati, condannati,  trovano posto nella liste della coalizione di destra, così come la politica spazzatura  si fa spazio fra populismi, demagogia, antieuropeismo,. Qualche sera fa “ Servizio pubblico”, una sorta di “berlusca story” ha perfino trovato una signora, imprenditrice, Francesca Salvador, che faceva sdilinquire il cavaliere. Chiede a gran voce il ritorno alla lira, l’euro una maledizione, faceva finta di prendersela anche con Berlusconi il quale aveva ben capito che gli veniva offerto un assist formidabile.” La signora ha ragione, diceva, è questo lo stato d’animo degli imprenditori del Nord”. Santoro assisteva. Questo è il clima. Scrive Scalfari nell’editoriale domenicale che la “varie formazioni antipolitiche e populiste avranno come credo un consenso di circa ul 40% dei voti espressi”. Ci mette dentro anche Ingroia e Di Pietro che con i grillin ha provato a flirtare, ancor prima del suo alleato candidato premier. Se dicessero parole forti e chiare contro chi afferma che  il problema fascismo-amtifascismo “ non gli compete” quel  pericoloso 40% potrebbe diminuire di qualcosa.

 

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