Elezioni. Grillo, Al Qaeda bombardi il Parlamento. Poi ci ripensa. La Russa, Mussolini,grande statista

Bologna, piazza Maggiore. Beppe Grillo tiene uno dei suoi comizi gridati a più non posso.

Piove, non si ripara sotto l’ombrello come i cittadini che sono in piazza. Lancia una proposta shock: “Al Qaeda bombardi Roma”. Fornisce le coordinate Gps,  fa riferimento a una “ridente cittadina, un po’ più a Sud di Bologna” e invita Al Qaeda, in caso di rappresaglie per l’escalation militare in Mali, a indirizzare lì i propri missili. Le coordinate sono quelle della Camera ma, dice, “ fatelo prima del 25 febbraio sennò finisce che prendono anche noi”. E’ un suggerimento che viene dato ad un eventuale terrorista che intendesse rispondere alla missione “franco –alleata” in Mali. Grillo si dissocia dalla missione francese chiamando in causa la Costituzione. Poi , come suo solito,  dice che sono stati i giornalisti a ripoorttare frasi che klui non ha mai pronunciato.. “Scrivono che io vorrei che Al Queda bombardasse l’Italia? Io ho detto questo? E’ questo il vero fascismo”.  E spiega che il “ suggerimento era paradossale, si riferiva ai francesi.  Non hi mai detto che Al Queda deve bombardare. Si tratti di un paradosso come crediamo riferito al nostro Paese o ai francesi il problema è che si tratta di argomenti sui quali dovrebbe essere proibito il paradosso. Da Piazza Maggiore di Bologna ci spostiamo in Germania. Il gruppo terroristico Al Qaeda nel Maghreb Islamico torna a minacciare  Berlino. In un messaggio indirizzato alla cancelliera Angela Merkel, l’organizzazione estremista ha spiegato che colpirà “il cuore di Berlino” se non sarà liberata dalle carceri tedesche una loro militante. 

I terroristi hanno detto di essere pronti ad agire come l’algerino Mohammed Merah, l’autore delle stragi di Tolosa, in Francia. “Dovresti trarre un insegnamento da quanto è accaduto nella città francese”, si legge nella dichiarazione del gruppo indirizzata alla Merkel. Non si scherza appunto, non sono leciti paradossi.  Ma  la cosa più grave è che la piazza, si parla di circa cinquemila persone, non abbia mosso in ciglio. Magari, questo le agenzie non lo raccontano, potrebbe anche aver accennato a qualche applauso nei confronti del comico sempre più scatenato. Da Berlino torniamo in Italia.  Parla La Russa, fa seguito a Berlusconi il quale qualche giorno fa ha detto che, in fondo a parte le leggi razziali , fece molte cose buone. Il camerata La Russa,oggi leader con Corsetto e la giovane Meloni di Fratelli d’Italia, una costola del Pdl, non può permettere di vedersi sorpassato dal cavaliere in quanto ad elogi a Mussolini. I voti dei nostalgici fascisti  sono terra di conquista. E  lui è pronto ad intessere l’elogio del duce, facendo a gara con Berlusconi a chi è più “ camerata”. Nel fascismo-dice a la Zanzara che ingurgita tutto- ci sono state molte luci, solo qualche comunista nostalgico di Stalin e del muro di Berlino continua a considerarla un’eresia. Fino al 1938 lo dicevano i capi democratici di tutta l’Europa.. ”Mussolini fu un grande statista . Se lo dicono di Monti figuriamoci se non possiamo dirlo di Mussolini”.   Se non andiamo errati si tratta di un reato che si chiama “ apologia di fascismo”,  che dovrebbe essere punito a termini della nostra Costituzione.  Ma chi ha il compito di tutelare che la leggi vengono rispettate troppo spesso sorvola. Il che non è un bel vedere.Dai “ Fratelli d’Italia” che, con Meloni e Corsetto, si presentano con il volto di una destra conservatrice,democratica, perfino europeista, non abbiamo letto alcuna dissociazione. Si tratta , ovviamente, di due episodi che vedono per protagonisti Grillo e La Russa, certo diversi, ma accomunati da una carica di violenza, verbale ,  che sta inquinando la campagna elettorale. Crea un clima di scontro di cui il nostro Paese non ha certo bisogno.

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