Elezioni. Talk show e sondaggi farlocchi. I cittadini lontani dalla campagna elettorale

Ci mancava la guerra dei sondaggi in questa campagna elettorale che non smuove gli elettori, non appassiona.

Sarà la stagione, sarà il freddo, saranno le nevicate ma le cronache ci raccontano che si tratta di una campagna che si gioca tutta sulle comparsate televisive e radiofoniche, accompagnate dai sondaggi che ti perseguitano ad ogni ora del giorno e della notte, uno dopo l’altro, in fila come le anatre  quando fanno il bagno. Al più manifestazioni al chiuso, palazzetti dello sport, teatri, sventolio di bandiere, canzoni e musica, poi tutti a casa. C’è poi il settore del social network, twitter, facebook che è tutta una cosa a parte. Gli animatori ormai si conoscono, scrivono l’uno contro l’altro, si muovono in massa contro questo o quello. I candidati si sono messi sulle loro frequenze, cercando di dire la loro. Ma non fanno breccia. Ci sono gli uni e gli altri, gli uni contro gli altri. Se andiamo a leggere i commenti che circolano c’è da rabbrividere.  Nessuna volontà di confronto ma frasi distruttive, quando non si passa   all’offesa,alla volgarità.Riempiono gli spazi e non ti danno la possibilità o quasi di dire la  tua. Prendiamo ad esempio la pubblicazione da parte di un grande quotidiano di  schede che il Pd invia ai circoli , una specie di vademecum con le risposte ai molti problemi del nostro Paese. Non si tratta di un trattato di politica economica e sociale, ma di schede che  possono essere utilizzate come strumenti di conoscenza. Nei commenti se ne leggono di tutti i colori.  Non c’è quasi nessuno cui entri nel merito della iniziativa. No, viene tranciata a prescindere, facendo venire il dubbio che si tratta di risposte organizzate. Verrebbe da dire che gli anni del berlusconismo hanno provocato danni talmente gravi che siamo incapaci di affrontare  una campagna elettorale come un grande momento di partecipazione e confronto democratico.  No, piace la rissa, lo scontro, lo spettacolo.  Le liste personali, dell’uno che comanda e i camerieri che obbediscono, il target berlusconiano, portano a questo.

I giornalisti in tv sono solo un orpello

E questo ci offre la televisione. Il capo che parla i servi obbediscono. Il giornalista che conduce la trasmissione è solo un orpello inutile, o meglio, vedi Vespa a Porta a Porta, è un’orologiaio che marca il tempo. E si diverte pure, mentre i contendenti, come galli nel pollaio, fanno chicchirichì cercando  di acchiappare la gallina, il telespettatore il caso. Quello che si dice non conta, contra essere contro,sempre e comunque , il tuo interlocutore. Faccia due casi. L’Imu è diventato il grande accusato. Elimino, taglio, sminuzzo. Una vergogna l’Imu sulle prima case. A parte il fatto che in tutta Europa i cittadini pagano una tassa sugli immobili, si potrebbe partire dal fatto che le case sono diverse l’una dall’altra?. Che ci sono prime case che si chiamano ville, giardini immensi, addirittura Berlusconi ne ha una che aveva annesso anche un vulcano finto. Si deve tassare o no questa abitazione? Decidiamo poi si discute di tutto. Ci fosse un conduttore che quando sente pronunciare la parola Imu tira fuori una bella scheda disegnata sulla lavagna con un quadro della situazione relativo alle prime case. Al catasto qualcosa ci deve essere o no? Ma non fa spettacolo, non scatena gli istinti animali, che si scatenano nei talk show. E chi ci prova si trova sommerso di critiche, sberleffi. Seconda questione: prendiamo il caso Montepaschi di Siena. La Fondazione i cui componenti in maggioranza sono nominati dalle istituzioni locali, di centrosinistra  viene indicata come la colpevole di ogni nefandezza. Bene, ammesso ma non concesso che lo sia, ai giornalisti che si occupano di economia non viene a mente che la partita non si è giocata a livello senese ma europeo, anzi mondiale visto che c’è lo zampino di banche Usa.

Tutto diventa spettacolo. Restano fuori i problemi reali

A uno come Porro che zompetta da un programma all’altro non viene a mente che esiste un sistema bancario ombra, che ci sono enti finanziari che operano come banche ma non lo sono, che esiste la “cartolarizzazione”, che  esistono  titoli ( Cdo) che possono contenere altre centinaia di titoli obbligazionari pericolosi,una specie di matrioska russa, che è impossibile stabilire il rischio che tali titoli contengono, che nessuno quasi è in grado di fare i necessari calcoli matematici.  Insomma siamo in presenza di tutte le storture del sistema finanziario europeo e mondiale. Ma questo è il mercato, bellezza. Ce ne è un segno nei tanti dibattiti televisivi e radiofonici ? Certo che no. Ti dicono che sono problemi difficili. Ma il cittadino è chiamato a partecipare ad un momento fondamentale della vita del Paese non ad uno spettacolo. A quello ci pensano due comici quali Berlusconi e Grillo. Infine i sondaggi, strumento di suggestione molto pericoloso.  I dati che vengono esposti sono prontamente diversi l’uno dall’altro. Ma non di qualche punto. C’è chi dà il centrosinistra in una situazione di sicurezza, chi invece  fa vedere il cavaliere che avrebbe quasi portato a termine la sua rincorsa. Tanto che dice “ormai siamo nella zona del sorpasso”. Bersani replica che il Pdl e la Lega sono al 24%. Hanno ragione tutti e due. L’uno guarda un sondaggio, l’avversario ne guarda un altro.  Sondaggi farlocchi.E il cittadino? E’ come un vaso di coccio fra due di ferro Forse se la par condicio funzionasse e non fosse un optional se escono di scena, perlomeno ufficialmente, da venerdì i sondaggi può darsi cher la campagna elettorale diventi quella di un paese normale. 

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