All’’Ance è andato in scena l’ennesimo spettacolo di illusionismo di Berlusconi, che, incontrando il Direttivo della associazione dei costruttori edili ha tentato di cancellare con i suoi giochi di prestigio quello che è accaduto negli ultimi 4 anni
Era il 2009 quando di fronte alla platea degli stati generali dell’edilizia Berlusconi promise il paradiso in terra, a base di condoni, piani casa, sanatorie e mega infrastrutture.
Allora i lavoratori del settore erano quasi un milione. A quattro anni di distanza, sono 670mila. Spariti 360mila lavoratori e 60mila imprese, conl’aggravante dell’esplosione dell’illegalità e dell’irregolarità che sta uccidendo le imprese sane con la concorrenza sleale. “
Dal “candidato ministro all’economia e alle finanze, ed oggi scopriamo anche alle infrastrutture, solo bugie e mistificazioni,che avevano il chiaro scopo di comprare la platea, come l’annuncio di abolire l’Imu sull’invenduto, di cancellare le autorizzazioni a costruire ex ante e fare solo controlli ex post” una linea che è sempre la stessa “deregolamentazione totale del mercato.” Colpisce la reazione della platea degli imprenditori. Non mi aspettavo certo una rivolta come quella che nell’Assemblea Nazionale Ance del 2011 sommerse di fischi il Ministro Matteoli, ma confesso che mi sarei aspettato almeno una sorriso di incredulità di fronte a tanta sfrontatezza. La peggior cosa sarebbe se le associazioni di impresa, soprattutto in questo momento elettorale, volessero imitare la peggiore politica, quella che fa i programmi con i sondaggi inseguendo la pancia della loro base associativa, quella che vuol combattere la crisi riducendo regole di mercato, controlli, salari e diritti anziché stimolare la testa ,e puntare sulla politica fatta dalle tante imprese, dai tanti imprenditori che nella crisi non hanno rinunciato ad una idea alta della loro responsabilità sociale, e che insieme ai lavoratori stanno pagando il prezzo più alto delle inefficienze dello stato, dei suoi ritardati nei pagamenti, della assenza di investimenti e politiche industriali, della presenza pesante dell’economia irregolare ed illegale, fatta di evasione fiscale e contributiva e di una sempre più pervasiva infiltrazione delle mafie.”