Pannella s’è divorato i radicali. E in combutta con Storace muove guerra a Zingaretti

ROMA – C’era una volta Radio Radicale. Ora c’è  Radio Pannella. Ad ogni ora del giorno e della notte dice la sua, logorroico come non mai. Certo la radio ancora segue convegni, dibattiti, ma è solo un paravento per usufruire del contributo pubblico.

Il tema è uno e uno solo, mascherato da problemi della giustizia, diritti civili. Quello dell’amnistia e dello stato disastroso in cui si trovano le carceri  nel nostro Paesae, più volte per questo condannato  dagli organismi europei. Problema molto importante, giusta è l’iniziativa dei radicali perché venga affrontato e risolto. Sono molte le osservazioni che vengono fatte alla proposta di amnistia, ma questo rientra nel campo delle opinioni. Una fra quelle più autorevoli riguarda il fatto che l’amnistia è un provvedimento che risolve il problema in modo provvisorio. Le carceri si svuotano parzialmente e poi si riempiono di nuovo . Il problema da affrontare riguarda i codici, le pene, una riforma complessiva della giustizia perché funzioni davvero. Pannella  da questo orecchio non ci sente e ogni qualvolta si impossessa dei microfoni della radio, attacca il Presidente della Repubblica. Ignora i richiami che Napolitano ha fatto e fa ogni qualvolta ne ha l’occasione. Lo accusa di non aver rivolto un messaggio ufficiale alle  Camere quasi che una volta inviato il messaggio  la questione carceri si risola automaticamente. In realtà l’obiettivo di Pannella è altro: mettere sotto accusa l’intero sistema democratico, mette insieme nazisti,fascisti e comunisti. Lui e loro, i radicali, l’unica fiamma che arde contro lo “ Stato criminale” il cui capo è , appunto, il presidente della Repubblica. Un’azione destabilizzante portata  avanti  con sistematica continuità. Attacca Napolitano, poi il centrosinistra, il Pd in particolare, muove guerra contro Zingaretti  contro  il quale. Addirittura si inventa accuse  infondate, assurde.  Sarebbe reo di non si sa bene quali reati relativi ai contributi che vengono pagati sul suo stipendio. Lo definisce come un delinquente professionale.

Il vecchio leader  non ha più il senso delle parole

Il  vecchio leader radicale non ha più il senso delle parole. Per non dire di quello della storia. Confonde fatti, avvenimenti con i suoi vaghi ricordi. O meglio inventa ricordi che sono fuori dalla realtà storica. Il suo livore contro dirigenti del centrosinistra che vengono dal Pci ,supera ogni immaginazione.. Da marpione della politica, come è sempre stato, fin dai tempi in cui era un giovane.già anziano, dirigente dell’Unione goliardica italiana, l’associazione liberal degli studenti democratici, progressisti, sa bene che  progressivamente i radicali si sono scavati la fossa con le loro mani ed ora si sono messi fuori gioco. Erano  stati eletti cil Pd alle Camnmera e al  <senasto, ne hanno combinate di tutti i colori,  si sono mossi per proprio conto facendo anche sopravvivere il governo Berlsconi mentre Pannella , dalla “ sua radio spandeva veleno contro il Pd, gli eredi dei tanto odiati comunisti. Poco più di mille iscritti in tutta Italia il vecchio capo pone in vendita il partito, al miglior offerente. Incontra Berlusconi ma l’offerta vale solo se di  nuovo vince le elezioni. L’offerta non è seria. C’è Storace , mister 10 miliardi, il buco che lasciò da presidente della regione Lazio. Difende a spada tratta le ragioni dei radicali che vogliono far parte della coalizione alla cui testa vi è Zingaretti. Ma il candidato del centrosinistra quando accetto  di guidare la coalizione fu chiaro: nessuno dei consiglieri regionali uscenti sarebbe stato ricandidato, senza esclusione alcuna.. Un segno di rottura con il passato, di cambiamento, di rinnovamento, non solo per quanto riguarda i costi della politica.. Pannella invece pretende che i due consiglieri uscenti dei radicali siano ricandidati. Le parole rinnovamento, cambiamento, non fanno parte del suo vocabolario Trova un difensore in questa sua pretesa in Storace che si fa paladino di democrazia e offre spazio nella sua coalizione dei destra. C’è una specie di rivolta fra i radicali, Emma Bonino si sfila e con lei tanti altri. Poi è lo stesso  Storace a mettere una pietra sopra l’eventuale accordo. E qui scatta l’accusa contro il presidente uscente della Provincia in merito ai contributi previdenziali . E’ proprio il consigliere radicale ad aprire il fuco, trova sostegno in Storace, in Alemanno, tanto che si sussurra che dietro l’operazione dell’ ex capogruppo radicale, Giuseppe Rossodivita vi sia lo zampino di Crespi, leggi Alemanno, e dello stesso Storace.

La democrazia per il vecchio leader è un optional

 E così nasce anche  nel Lazio la lista “Amnistia, giustizia, libertà”, benedetta dalla destra post fascista. Abbiamo seguito il dibattito che si è svolto nell’organismo dirigente, si fa per dire, dei  Radicali italiani, tant della radio che ancora lo sopporta. C’è un segretario che ha il diritto di parola ed è già tanto, Emma Bonino che si riserva di non conoscere ciò che fa e dice il vecchio capo. Quindi lei è oltre. La democrazia è un optional. La lista” Amnistia,  giustizia e libertà nei sondaggi nazionali,, per ciò che valgono, viene accreditata dello 0,5%. Pannella è stato ed è protagonista di grandi digiuni, mette a repentaglio anche la propria vita. Non mangia, non bene. Una cosa però divora, il suo vecchio partito. Non è un bene per il ruolo che in passato i radicali hanno avuto, di sollecitazione e di stimolo su battaglie importanti che riguardavano i diritti di libertà di tutti i cittadini. C’è rimasta solo l’eco. Purtroppo.

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