Da brivido. Ascoltare Berlusconi, un grande imbonitore, bisogna riconoscerglielo, che incita la folla, tanta, in una piazza di Bari, a un vero e proprio linciaggio pubblico nei confronti di personalità i cui nomi circolano nelle cronache dei giorni quali possibili candidati per la presidenza della Repubblica, non può che far paura.
E’ il segno di una degrado non solo politico ma morale, culturale. Un paese che rischia un disastro, la democrazia a rischio, in pericolo. Quando Berlusconi pronuncia il nome di Prodi sollecita non solo un “no”, vuole sentire dal “suo “popolo l’odio per il nemico , colpevole di nefandezze di ogni tipo pagare dai cittadini. Scene che in qualsiasi paese normale farebbero parte della cronaca noir ormai, da noi,sono il pane quotidiano del cavaliere che annuncia una campagna elettorale al calor bianco. Ci domandiamo: è mai possibile che si possa ipotizzare il governassimo, le ” larghe intese” con un simile personaggio? La risposta viene da un’altra manifestazione, quella promossa dal Pd, in un quartiere della periferia romana, Corviale. una grande folla, un locale, il Centro policulturale, che rappresenta il segno della volontà di rinascita che non contiene tutti. Anzi sono in moltissimi a rimanere in piedi, in un lungo ingresso e anche per strada. Un tema inusuale per una manifestazione di partito, poi di questi tempi. La lotta contro la povertà. Quando è stata annunciata questa manifestazione diversi giornali hanno parlato chi di una iniziativa demagogica, chi ha ironizzato.
Non è possibile alcun accordo con il cavaliere
Ma il ” popolo” del Pd ha capito che questo è il problema che occorre affrontare e risolvere. Perché un Paese che non riesca garantire un tenore di vita, anche minimo, ai tutti i cittadini rischia molto, anche in termini di democrazia. I “racconti” fatti nei diversi interventi, la povertà non solo quella economica, e poi Zingaretti, neo presidente della regione Lazio e Ignazio Marino candidato a sindaco di Roma hanno dato modo a Bersani di spiegare, se ce ne è ancora bisogno e ce ne è visto che anche nel Pd qualcuno si lascia tentare, perché non è possibile un qualsiasi accordo con Berlusconi.. Non da alcuna risposta ai problemi- dice il segretario del Pd e poi si domanda: “Ma chi ci ha portati fin qui? Non può scomparire dall’orizzonte un decennio dove ne abbiamo viste di cotte e di crude e portare il paese alla deriva. Abbiamo avuto dieci anni di frottole e ingiustizie palesi, un promemoria di come siamo arrivati fin quei è utile”. E poi parla anche a chi, nel suo partito, leggi Matteo Renzi, lo ha accusato di ” aver perso tempo e dignità”. “Qualcuno – afferma – che quello con il M5S è stato nun incontri umiliante e questo, vi dico, non l’avrei accettato neppure da mio padre, ma per il bene del partito sto zitto . L’arroganza umilia chi ce l’ha”. Ed è arrivato un grande applauso. Un segno non solo di condivisione della linea seguito fino ad oggi da Bersani, ma anche di affetto. Linea che Bersani ha confermato, non al governissimo, no ad alcun cedimento, ha trovato la conferma proprio nel comiziaccio di Berlusconi, presente in grande spolvero la fidanzatina, con cagnolino bianco.
L’attacco ai magistrati piatto forte del leader del Pdl
Il piatto forte è l’attacco ai magistrati. Berlusconi si proclama l’unico “vero baluardo della libertà e della democrazia”. E nel suo delirio contro la magistratura fa anche passi avanti verso la follia totale. Attacca l’associazione nazionale dei magistrati, parla di massacro della democrazia, esige che i magistrati dichiarino a quale associazione siano iscritti, a quale delle correnti che compone la loro rappresentanza. Vuol sapere se chi ti giudica è un tuo avversario politico. Una vera e propria schedatura. Mai il cavaliere era arrivato a tali vette. E, se qualcuno non aveva capoito bene, ecco che chiama in causa l’ex ministro ed ex governatore della Puglia. Un anima pura, condannata, guarda caso, a quattro anni di reclusione e cinque anni di interdizione dai pubblici uffici per corruzione,abuso di ufficio, illecito finanziamento ai partiti.Ancora: prende di mira Vendola, lo attacca per i suoi discorsi di cui ” non si capisce niente”, chiede al ” suo” popolo di “salutare ” Nichi ed il saluto sono fischi e parole irripetibili.
La solita litania contro i comunisti con i quali però vuole allearsi
Poi passa al Partito democratico, che non ha perso i vizi dei comunisti. Comunisti erano e comunisti restano. Parla di rubli bagnati di sangue, anche oggi, dice, sono persone che odiano, invidiano chi con il suo lavoro è diventato ricco. Non hanno senso dell’ironia. E poi rilancia il governo con i Democratici che a lui serve per rimanere in pista , magari per evitare qualche possibile condanna nei processi in corso contro di lui. In questo caso i “comunisti ” vanno bene. Ma i problemi dell’Italia? Anche qui invoca la piazza a pronunciarsi: volete che venga l’eliminata l’Imu, che vengano diminuite le tasse, che venga ” riformata ” la giustizia. E la risposta della piazza ovviamente è “si”. E poi il ricatto: o voi del Pd vi alleate con noi oppure si va al voto, subito , a giugno. Questa- dice- è la prima manifestazione elettorale. Il Paese, le forze responsabili, non possono state a guardare. Solo il governo del cambiamento può aprire la strada per uscire da una crisi che può essere devastante.