Pd, segretario cercasi, ma non trovasi ancora

ROMA – A  poche ore dall’apertura dell’Assemblea nazionale del Pd che deve eleggere il segretario o il reggente, a piacimento, traghettare il partito verso l Congresso, data da stabilire, la navigazione della fragile navicella si fa sempre più difficile, n un mare tempestoso, percorso da correnti sempre più esigenti, sempre più arroganti.

Continua l’alternarsi di nomi e prende quota il sindaco di Torino, lanciato in campo da Goffredo Bettini. Fassino com’è noto è un’infaticabile lavoratore e si dice sarebbe in grado di tenere il doppio incarico. Per quanto riguarda il presidente stante le dimissioni di Rosy Bindi circola il nome di Franco Marini.Ma non è tutto. Tornano in pista anche i nomi di Guglielmo Epifani e Anna Finocchiaro.

Comunque niente ancora di deciso. Ne è prova il laconico comunicato diramato dal gruppo di lavoro nominato dal coordinamento del Pd di cui fanno parte i vicepresidenti dell’Assemblea nazionale, Marina Sereni e Ivan Scalfarotto, i capigruppo della Camera dei Deputati e del Senato, Roberto Speranza e Luigi Zanda, il capodelegazione democratico al Parlamento europeo David Sassoli e il coordinatore dei segretari regionali Enzo Amendola . “Abbiamo lavorato e stiamo lavorando- è scritto- per far sì che l’Assemblea nazionale di sabato sia un punto di ripartenza del Pd in questo momento così difficile per il Paese. L’obiettivo è che l’Assemblea elegga un segretario con la più ampia condivisione, che porti il nostro partito al congresso nei termini previsti dallo Statuto e che ci guidi rilanciando l’iniziativa del Partito Democratico in questa fase di grandi e nuove responsabilità. Sono state definite le modalità e le procedure per garantire il corretto, democratico e trasparente svolgimento dei lavori”.  Tradotto dal politichese: una soluzione non è stata ancora trovata, o meglio una proposta che possa avere l sostegno della assemblea, o perlomeno di gran parte dei partecipanti. Da notare che fra le difficoltà che vengono messe in conto una riguarda addirittura la presenza del numero legale per convalidare  lavori. Siamo allo stallo quando sembrava, ieri, che una soluzione fosse a portata di mano.

Speranza si chiama fuori e Cuperlo resta dentro

Il fatto che Roberto Speranza non avesse partecipato alla prima riunione del gruppo di lavoro lasciava intendere quanto voci ufficiose, ormai da giorni, indicavano proprio lui , giovane capogruppo alla Camera, già responsabile del comitato  che aveva sostenuto Bersani alle primarie, come l possibile segretario. Insieme  circolava, da fonti bene informate, come noi abbiamo riportato per dovere d cronaca, quella di Gianni Cuperlo, come possibile nuovo capogruppo dei deputati.  Ma qualcosa non deve essere andato nel senso giusto. Speranza ,infatti, ha fatto sapere  di non avere alcuna intenzione di lasciare la carica di capogruppo , “un lavoro che amo”, ha detto. In precedenza era stato segretario regionale del Pd della Basilicata, dando buona prova nel suo operato. La sua dichiarazione di “non disponibilità” ha preso di sorpresa anche chi lo aveva proposto e sostenuto. Il suo nome circolava da diversi giorni, ma lui non si era mai pronunciato . Qualcuno  è da presumere che lo avesse interpellato, ma nel Pd puùsuccedere anche questo. Appaiono e scompaiono candidati i quali annunciano che non si sono mai candidati. L’annuncio avviene, grada  caso, quando le possibilità di riuscita sono ridotte al lumicino, oppure sono proprio a zero. Nel frattempo Gianni Cuperlo, sostenuto dai dalemiani, dai giovani turchi( Orfini, Fassina, Orlando) confermava la sua candidatura

Il gruppo di lavoro praticamente doveva ripartira da zero. Prima questione: un segretario con pieni poteri o un “ reggente”: Seconda questione che si riapriva: un congresso a tempi brevi, luglio, oppure a ottobre. Sembrano questioni di lana caprina, invece sono molto importanti.Un congresso in tempi ristretti sarebbe solo una conta fra le correnti. In tempi ragionevoli consentirebbe l’apertura di un vero dibattito così come chiedono iscritti e militanti. A rendere ancor più complicate le cose arriva Rosy Bindi che spara a zero contro chi ha diretto il partito, leggi Bersani,.

Bettini per  il “ Campo,”un nuovo partito a sinistra.

Torna in grande spolvero Goffredo Bettini il quale visto lo stato di difficoltà in cui si trova l partito ne propone uno nuovo di zecca, un partito a sinistra che comprenda “ tutti i moderati che guardano a sinistra. Non solo una semplice sommatorio fra Pd e Sel, ma,molto di più”. Si dovrebbe chiamare il” Campo” , dice “ per dare l’idea di una cosa nuova e aperta”. E già che c’è si candida alla segretaria del soggetto che non c’è . Nel frattempo per il Pd indica un reggente, POiero Fassino, Laura Puppato raccoglie firme di partecipanti alla assemblea su un documento contro le larghe intese. Pippo Civati, frequenta televisioni e radio per mettere in fila gli errori del partito, Sempre a sinistra sabato pomeriggio la manifestazione di Sel con Nichi Vendola,  un “cantiere” per la sinistra. Davanti alla Nuova Fiera di Roma,dove s iene l’assemblea del Pd, i giovani di “Occupy Pd” che vogliono dire la loro, farsi sentire



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