Al botteghino del Pd si staccano già i biglietti per la corsa a segretario

ROMA – Al botteghino di Sant’Andrea delle Fratte, dove si trova la sede del Pd, si staccano i biglietti per il posto in prima fila, quello di segretario. Guglielmo Epifani solo due o tre giorni fa ha preso possesso della stanza che è stata di Pierluigi Bersani.

Neppure il tempo di respirare l’aria di segretario del Pd, aria non proprio delle migliori, dire avvelenata è troppo, che  arrivano i pretendenti alla massima carica del partito. Qualcuno lo aveva già annunciato, come Gianni Pittella, vicepresidente vicario del Parlamento europeo e Gianni Cuperlo, già in lizza con Epifani, il quale sembrava, di fatto,aver rinunciato. Poi solo sul suo nome le diverse “ anime” del  partito avevano raggiunto una intesa. Ad una persona normale verrebbe voglia di dire lasciatelo lavorare, anzi dategli una mano per ricostruire il partito e dar vita ad un congresso dove ci si guarda in faccia. Ma, come è noto, a sinistra esiste una vocazione storica, quella al suicidio. Guai a venir meno a questa regola.

Epifani. Lavoriamo per vincere a Roma e nelle altre città

 In questo fine mese si vota a Roma e in altre importanti città. Una tornata elettorale molto importante, ma sottotono, con scarsi impegno. Che giunge dopo il governo , meglio non definirlo, che vede insieme Pd e Pdl, che stanno insieme tenuti con lo spago e si parlano a denti stretti. Con Berlusconi sempre in agguato alla ricerca  della migliore occasione per staccare la spina e farne pagare  il prezzo al suo alleato, come avvenne quando fece cadere il governo dei tecnici. Una prima prova della “tenuta” del partito, proprio nella capitale, dove si va alla riconquista di Piazza San Giovanni,  lasciata nelle mani di Grillo per la chiusura della campagna per le politiche. Con Ignazio Marino, il candidato sindaco del centrosinistra ci sarà sul palco Guglielmo Epifani. Certo, non è la prima volta che parla in quella piazza storica, immagine di lotte operaie e popolari,  che il sindacato,la Cgil, ha riempito tante volte. Ma questa volta la prova è di quelle che fa tremare i polsi. Il neo segretario come primo impegno,  lo ha  detto anche nell’assemblea nazionale, ha chiesto e spronato il partito di lavorare per vincere le elezioni , a Roma e nelle altre città

 Anche i più ottimisti non possono pensare che in un attimo si dimentichi tutto quello che è avvenuto fino ad oggi in quel partito.  Non solo, non ci sembra un bel segnale, aprire scontri, dibattiti, sul futuro segretario  a Congresso di cui   è definita solo la data, manca la sostanza,  i documenti su cui svolgere l dibattito, tesi, mozioni contrapposte, unico documento emendabile, per non dire delle modalità con cui verrà eletto il segretario e le necessarie modifiche allo statuto. Allora calma piatta?  Non è questo il problema. Avanzare una candidatura, anche se a distanza di diversi mesi visto che l’assise si svolgerà entro ottobre, può essere un fatto positivo. Purché si dica perché ci si candida, quali sono i progetti, e non ci si limiti a dire e non dire. E non diventi oggetto di scontri ,comparsate da talk show“, candidature contro qualcuno.

Chiamparino,non iscritto al partito, ha nostalgia del Lingotto

Abbiamo appreso nel salottino di Lilli Gruber che Chiamparino ex sindaco, molto apprezzato, di Torino potrebbe candidarsi. Lo ha detto e non detto lui stesso. Cosa singolare, essendo attualmente presidente di una fondazione bancaria,ha fatto sapere che non è iscritto al Pd. Non gli sembrava opportuno visto la carica che ricpore. Quasi che essere iscritto ad un partito sia disdicevole. Il suo programma ? Il ritorno al Lingotto, il progetto di Veltroni e Prodi che si fondava su un partito leggero, elettorale, personalizzato, modello americano. La storia o meglio la cronaca ha registrato il fallimento di quel progetto. Forse proprio da lì parte la crisi di quello che doveva diventare Pd.

Bettini, un nuovo partito che si chiama “ Il campo”

Altro candidato, “se è utile, Goffredo Bettini che ha presentato un libro in cui opta per la nascita di un nuovo partito-non partito, parla di un “ campo” con i contadini provenienti dal Pd, da sel, da tutte le altre forze riformiste moderate. Vede  in Matteo Renzi  colui che tira l’aratro e traccia il solco. Per fare cosa? Per andare dove. Libro anche per  Veltroni che non si candida, ma ha ancora nel cuore il Lingotto e spara a zero contro le correnti che hanno devastato il partito. Giusto, ma viene da chiedersi dove era lui.
Barca, congresso in parallelo con Sel

Si comincia a intravedere qualche barlume nelle candidature di Cuperlo e di Pittella e anche in quella di Barca.lui dice di candidarsi a far parte di un gruppo dirigente, ma non ci crediamo. L’ex ministro ha scritto più di 50 pagine, un libro per delineare, il partito che vorrei.Parla du un congresso del Pd da tenere in parallelo con quello di Sel, una precisa direzione di marcia che fa discutere. Ma un congresso è fatto per discutere.O no

Cuperlo, un partito aperto che guarda a sinistra

? Cuperlo si  è espresso anche nell’assemblea nazionale, così come, da tempo, con articoli, interviste è impegnato a delineare un partito  decisamente nuovo, aperto, con l’ago della bussola che guarda a sinistra. Pittella ha presentato un documento molto articolato. Un partito , europeista, democratico, a “rete”,unitario ma non unanimistico, dove ci sono maggioranze e minoranze che seguono regole precise, europeista. Conclude il documento con parole non equivocabili

Pittella: il Pd legato al Partito socialista europeo

 Il PD – è scritto-può essere solo ed esclusivamente un partito legato al Partito Socialista Europeo. Il PSE è la casa del progressismo, del riformismo e del laburismo,
una casa comune che accoglie differenze e specificità. Non esistono altre famiglie europee alle quali fare riferimento e dentro una dimensione europea
ineludibile per interpretare il presente non è possibile pensare di proporre una soluzione che ci lasci isolati. Lasciamo per ultimo Guglielmo Epifani, segretario conpieni poteri, anche se alcuni fanno finta che non sia così. Il suo programma?  Il lavoro di tutti i giorni per cominciare a ricostruire il partito.

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