A Bruxelles vertice Ue va bene. A Roma Il Pdl ama lo scontro

ROMA – Una giornata fra l’Italia e l’Europa del presidente del Consiglio.  A Roma a discutere di legge elettorale, di riforme costituzionali, a Bruxelles, vertice straordinario Ue dove si sono affrontati due problemi molto importanti, l’energia e la lotta all’evasione fiscale,  e il nostro premier ha posto ll problema della occupazione giovanile come centrale nella politica della Ue.

A Roma dove fra Pd e Pdl non corre certo buon sangue con i berlusconiani che minacciano di continuo la crisi,presentano disegni di legge che sono una vera e propria provocazione, rilasciano dichiar cos’ come è avvenuto sulla legge elettorale  per fare accettare al Pdl di mandare al macero, subito, il porcellum in modo da evitare, nel caso si dovesse tornare al voto in tempi rapidi, di  andare  alle urne con la legge “porcata”. Questo risultato è stato ottenuto, ma subito uno dei “ falchi “ berlusconiani, Brunetta, ha raccontato a modo suo quali dovrebbero essere le modifiche.  Ha preso punto da una parola che risulterebbe pronunciata dal premier ” piccoli cambiamenti” per annunciare che  si tratta di “ cambiamenti minimali”. La sostanza  è che ,nella versione Brunetta,  non c’è alcuna garanzia di governabilità. Franxceschini ha subito smentito, ha parlato di un fatto rilevante”. Epifani ha criticato in modo fermo le dichiarazioni di Brunetta ed ha annunciato che il problema della legge elettorale sarà portato alla discussione della Direzione del Pd.  Altri clima  a Bruxelles dove la prima uscita di Letta ha portato risultati positivi sia sul piano dei rapporti personali e della credibilità del nostro Paese ( non era , come si vede,una esclusiva di Monti ndr) sia per quanto riguarda gli impegni , seppure ancora a livello di annunci.

Al  Consiglio  di giugno tema centrale l’occupazione giovanile

“E’ stato trovato un buon accordo” ha detto Enrico Letta -sull’energia e la lotta all’evasione fiscale”  Nel corso del vertice il presidente del Consiglio ha posto a Van Rompuy una pressante richiesta, che al vertice di giugno un tema chiave della riunione sia la disoccupazione giovanile. La richiesta è stata accettata e  il nostro premier si è dichiarato “ molto soddisfatto, è un ottimo inizio. Per noi è una questione cruciale”.Ha poi annunciato che lo stesso Van Rompuy sarà a Roma  il 31 maggio per prepararci al vertice  di giugno, sottolinenando che  “metteremo tutto il nostro impegno sul tema della disoccupazione giovanile”. E a luglio, il 3, come annunciato da Angela Merkel, si terrà una riunione dei ministri del Lavoro dei paesi Ue a Berlino, per un consiglio straordinario focalizzato sulle misure più idonee per creare occupazione giovanile.  Prosegue Letta, dando anche un annuncio . Dice: “ I dati Istat sulla disoccupazione confermano che quella che stiamo seguendo è la strada giusta, abbiamo bisogno di fare una battaglia italiana e europea. La disoccupazione è “l’incubo di questo tempo, se non ci sono risposte non c’è credibilità della politica e delle istituzioni europee”. “Sei miliardi per l’occupazione non bastano, però partiamo da lì” ha detto ancora Letta, riferendosi ai fondi da destinare alle iniziative per rilanciare l’occupazione previsti in una voce della bozza del bilancio pluriennale europeo.

Ministro del Lavoro, sindacati e imprese: “incontro proficuo”

A Roma intanto il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, incontrava per la prima volta i sindacati e le organizzazioni delle imprese. Per i sindacati presenti i segretari confederali ma non i  “ generali”, Camusso,Bonanni e Angeletti. Duice il ministro a conclusione che si è trattato di un incontro “proficuo”, annuncia che a fine giugno presenterà un piano con programmi a medio e lungo termine”. Parla di “un cantiere\ aperto” con le forze sociali. Molti dei suggerimenti dati dai sindacati “vanno esattamente nella linea che il ministero ha già avviato. Dice che c’è un “clima positivo ,che ci si deve concentrate sul alcuni temi fondamentali: l’occupazione giovanile, le attività di chi è inattivo,l’attenzione alle persone che a causa delle ristrutturazioni aziendali hanno problemi a ritrovare un lavoro,, problemi specifici dedl Mezzogiorno. Ma gela i convenuti quando afferma che “ in questo momento non siamo in grado di dire quante risorse sono a disposizione e dove saranno prese”. Ed ha concluso che “ il lavoro è una priorità”. Arriva una prima risposta : “L’occupazione non si crea intervenendo solo sulle regole. Per un piano per ‘occupazione non possiamo commettere l’errore di parlare di sole regole: servono risorse, programmazione e progettazione – dice.  il segretario confederale della Cgil Serena Sorrentini- bisogna sì dare certezze alle imprese  – ma anche alle lavoratrici e ai lavoratori che la legge Fornero l’hanno subita”. Sugli ammortizzatori, ha sottolineato quanto i finanziamenti stanziati siano “inadeguati.” Riferendosi  ai temi al  tavolo di oggi (manutenzione della riforma Fornero e occupazione giovanile), Sorrentino ha chiesto di “convocare a breve una riunione con al centro il tema specifico degli esodati”. “Al quinto anno di crisi è illusorio pensare che modificare le regole della legislazione lavoristica – dice il segretario confederale Cisl, Luigi Sbarra-possa assumere un peso decisivo nel creare occupazione”. A dirlo è il segretario confederale Cisl, Luigi Sbarra, al temine dell’incontro. “Quel che serve – per il dirigente sindacale – sono politiche per la crescita, a partire dalla redistribuzione del carico fiscale a favore del lavoro e delle imprese, dallo sblocco di opere infrastrutturali per 15 miliardi, dalla richiesta all’Ue di sganciare dalla contabilizzazione del deficit tutte le spese finalizzate a investimenti in infrastrutture, occupazione, politiche attive”. L’intervento di Carlo Sangalli,presidente di Rete Imprese Italia lancia l’allarme: “Siamo di fronte ad una vera emergenza e per questo occorre un piano straordinario con risorse straordinarie”. C “In questo momento particolarmente difficile e drammatico, il dialogo, il confronto è necessario per sostenere la coesione sociale perché la crisi economica sta scivolando in crisi sociale. L’area della povertà assoluta potrebbe superare quest’anno 4 milioni di persone”.Ma poi ritorna alla “ flessibilità in enhtrata”, quasi fosse il toccasana.

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