Solo rovescio, ricordando Cucchi

Stavolta niente diritto e rovescio. Oggi solo rovescio. Oggi è il giorno della sentenza Cucchi, quella che ha condannato i medici e lasciato liberi e belli gli agenti che l’avevano arrestato e prestato premurose cure. Tanto premurose che il poveretto oggi non è più fra noi.

È il giorno in cui lo stato ha spiegato con i fatti che anziché essere il massimo garante della nostra incolumità mentre siamo sotto la sua custodia coatta, siamo alla mercè di chissacchi  che si occupa di spaccarci ossa fegato e milza e lasciarci lì come un sacco vuoto, un vuoto a perdere, un oggetto da buttar via. È il giorno in cui abbiamo capito che un tossicodipendente non vale nulla, non è un essere umano più infelice, più disgraziato, da curare e punire, se lo merita, ma sempre nell’ambito dello stato di diritto.
È il giorno – amarissimo – in cui abbiamo capito che lo stato di diritto vale per alcuni. Sempre e solo per alcuni. Peccato.
Daniela Brancati

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