Pd. Segretario anche premier, oppure no? Un dubbio amletico che non interessa nessuno

ROMA – Mettiamoci nei panni di un iscritto al pd. , un militante. Vuol sapere cosa sta succedendo nel partito. Nel Circolo, lui continua a chiamarlo Sezione, ne sanno quanto lui, quello che leggono sui giornali. Niente più. Durante la campagna elettorale , siamo a Roma, dove si è votato per il Comune, scorazzavano i candidati, arrivava qualche dirigente.

Gli si poteva fare qualche domanda fare qualche domanda. Le risposte erano sempre elusive, precedute quasi sempre da una domanda del dirigente: ma tu con chi stai? Passata la campagne elettorale non si vede più nessuno. L’iscritto, il militante ha come fonte di informazione i giornali, la televisione, i talk show. Le notizie sono a senso unico. Tutto il Pd, quelli che contano, discute di cose che a questo militante interessano  poco, al cittadino normale per niente. Il nostro iscritto è uno che non fa parte di correnti, aree, spifferi,conventicole, clientele. Siccome è uno che si informa sui fatti del mondo vorrebbe che ci fosse  qualche sede di partito dove si discute di ciò che avviene nel mondo, in Europa, nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo e poi in America Latina, In Brasile dove lui è rimasto a Lula, al riscatto dei poveri e ora vede la polizia che carica i manifestanti. Aveva creduto nella “primavera araba” ma in quei paesi chi va per strada a rivendicare diritti, libertà di vita si risponde sparando e uccidendo. E le guerre, i conflitti? Tutto questo ha niente a che fare con quanto accade in Europa, la crisi economica, la recessione? E Obama che con i provvedimenti adottati, gli investimenti pubblici, ha aperto una nuova era  nella politica economica a stelle e strisce è un alieno oppure meriterebbe che se ne discutesse in un partito “ riformatore” come dice di essere il Pd? Il nostro iscritto, fra l’altro aveva capito che si trovava a militare in un partito di sinistra, progressista, aperto a forze laiche, cattoliche.  

I problemi reali, le idee, l’identità del Partito:non se ne discute

Anche durante la campagna elettorale per le politiche questo si era  detto. Ora che si va verso il Congresso forse sarebbe il caso che si cominciasse a discutere di queste cose, di problemi, di idee, di cosa vuole fare il Pd da grande , lui parla di identità persa per strada se mai c’è stata. Ognuno  invece è andato per suo conto. Lui sta in mezzo alla gente, avverte la disperazione di tante famiglie che non vanno avanti, il figlio disoccupato cronico, il lavoro che non c’è. Vede persone anziane in particolare  che quando fa sera, vanno a rovistare nei cassettoni sperando di  trovare i resti di qualche pasto .Se passa dal mercato del suo quartiere, all’ora di chiusura, ci sono i “ cercatori” di frutta e verdura che viene buttata, invendibile. Ma chi ha fame  porta a casa. Il nostro iscritto torna al suo Partito. Di tutto questo non c’è alcun cenno. I “ dirigenti”, scrivono i giornali, sono impegnati in una discussione molto complessa: il congresso eleggerà il segretario del Partito che sarà anche il candidato premier oppure solo il segretario? Davvero questione di vita o di morte, milioni di disoccupati attdendono con ansia che si sciolga il nodo. Nel frattempo proliferano i candidati. Non basta. Il nostro iscritto è frastornato sempre più, non ce la fa più a seguire una discussione stucchevole.. Ci sono “ dirigenti” che al mattino dicono una cosa , poi cambiano opinione e ne dicono un’altra.

Renzi, monomaniacale: mi vogliono fregare

 Tutto gioca intorno a Matteo Renzi.  Lui è ormai ossessionato dal fatto che lo vogliano fregare, vorrebbe fare i segretario e il candidato presidente. Il nostro iscritto si domanda: ma un presidente del Consiglio c’è già , per di più è del Pd di cui era vicesegretario. Allora perché proprio ora mettergli sopra il collo il peso di un altro candidato sempre del Pd? Misteri. Non solo. Ancora non si è ben capito cosa vorrebbe fare se eletto segretario e premier. O meglio noi mortali non lo abbiamo capito. Perché non ha dubbi Debora Serracchiani, anche lei mezza candidata premier perché lascerebbe a Renzi Palazzo Chigi. Del sindaco di Firenze dice: “ Abbiamo un problema di idea del Paese e su questo lui esprime la proposta più forte e rappresentativa”. Rimane basito il nostro iscritto. Lui non ne sa niente, mai letto una proposta per il Paese da parte di Matteo Renzi. Mas cher c’entra, il Paese può attendere.

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