Letta ottimista e superficiale. Alfano lo gela. Non dir quattro se non l’hai nel sacco

ROMA – Non dire quattro se non ce l’hai nel sacco”, Un vecchio adagio di cui Enrico Letta avrebbe fato bene a ricordarsi. Si racconta che una persona anziana stava donando dei pani ad un monaco che faceva la questua.Li contava e li infilava in un sacco: Uno e infila nel sacco, due, tre , quattro che però gli cade a terra. ,passa un cane e se lo porta  via.

Così accade al presidente del Consiglio che sprizza ottimismo da tutti i pori. Intervistato su Sky dice con fare molto sicuro:”Si è chiusa una stagione politica di 20 anni. Si è chiusa in modo politico con un confronto molto forte. Berlusconi ha cercato di far cadere il governo e non ci è riuscito perché il Parlamento in sintonia con il Paese ha voluto che si continuasse. Ho preso un rischio perché non ho accettato mediazioni”.Niente da eccepire, ma preso dalla foga forse è andato troppo in là. 

Il premier:.” Non si ricomincia la tarantella,la pagina voltata in modo definitivo”

Non si ricomincia con la taranmtella“Non si ricomincia con la tarantella, la pagina è stata voltata in modo definitivo. Sono rispettoso del travaglio del Pdl, Alfano ha affermato una leadership forte e marcata: è stato sfidato e ha vinto. Ora trovino modi e forme perché quello che è accaduto non accada più”. Se non c’è dubbio che un’epoca storica si è chiusa non  altrettanto si può dire che sia finito Berlusconi e il berlusconismo. L’enfasi Letta deriva da una analisi ispirata da ottimismo e,soprattutto , da superficialità  Il berlusconismo infatti non è  rappresentato solo dalla figura del cavaliere ora pregiudicato. Ma anche se fosse, arriva la risposta, piccata, di Alfano, sia a Letta che al segretario del Pd, il quale :aveva sollecitato:” Alfano faccia i gruppi autonomi o il governo torna nel pantano”. Sollecitazione del tutto legittima visto che la “ nuova maggioranza “ era nata nel nome dell’alleanza fra  Pd, Lista civica ed i gruppi guidato da Alfano stesso al Senato e alla Camera da Cicchitto. Gruppi che sono andati evaporando. Il vice premier smorza gli entusiasmi di Letta:  “Non accettiamo e non accetteremo ingerenze nel libero confronto del nostro Movimento politico! E questo vale anche per il presidente del Consiglio e per il segretario del Partito democratico”.

 Il vicepremier: “ Il popolo individua in Berlusconi il leader di una coalizione che può vincere

Dentro questo governo – sostiene il segretario del Pdl – noi stiamo per difendere le nostre idee e i nostri programmi in primo luogo su tasse e giustizia e difendiamo così tutti i cittadini, Le imprese, le famiglie e i giovani. Così è stato e così continuerà ad essere!”. “Non saranno i nostri avversari a determinare la chiusura del ciclo politico di Berlusconi in quanto il popolo, ancora oggi, individua in lui il leader di un grande partito e il leader di una coalizione che può ancora vincere”, ha replicato Alfano a Enrico Letta. “. Ancora, rivolto all’interno del Pdl “Stiamo lavorando, ciascuno secondo il proprio modo, per l’unità del partito e quello è per tutti noi l’obiettivo strategico”. Comprendiamo bene che Alfano e gli alfaniani devono essere prudenti. I falchi sono tutti lì pronti a  dare beccate. Si riorganizzano intorno a  Raffaele Fitto , rivale da sempre di Alfano, che guida una cordata  con Verdini, Santanchè, Capezzone, Ghedini. Chiedono il congresso, con l’azzeramento delle cariche e un nuovo organismo in cui avvenga la spartizione dei posti di potere. Dall’area alfaniana viene invece la richiesta di dar vita ufficialmente a Forza Italia guidata dai  dagli ex transfughi che ora avrebbero la maggioranza a Camera e Senato. Quagliarello,  non parla di  Forza Italia ma conferma:  “ La linea la diamo noi ( gli alfaniani ndr), basta estremismi e oligarchie, la bussola deve essere il Partito popolare europeo” I gruppi autonomi”insomma sono scomparsi dall’orizzonte-Gaudio estremo per la piccata risposta di Alfano a Letta. Attaccano Letta, chi più chi meno, Bondi,Schifani,Gelmini,Gasparri, Capezzone , Matteoli, Biancofiore,, falchi e pitonesse. ccn parole sprezzanti.

 

Brunetta detta l’agenda per il governo e minaccia la crisi

E’ quella di tutto il Pdl-Forza Italia-strilla Brunetta e prende le distanze dallo “ amico “ Fitto, che aveva invocato un congresso subito contrario  quando “ il nostro presidente vive momenti drammatici ed è oggetto di una ingiustizia senza precedenti”. Bene invece la proposta di Bondi per un “ confronto  approfondito e democratico su identità e regole del movimento”. E poi detta l’agenda dell’esecutivo, la linea d’azione  ai chi del Pdl opera nel governo. Come prima peggio di prima:” Saremo chiamati a far valere i contenuti del nostro programma, senza cui non avrebbe senso proseguire nelle larghe intese. I temi sono chiari: riforma della giustizia, responsabilità civile dei magistrati, niente seconda rata dell’Imu sulla prima casa, e via dicendo. Insomma: o fate queste cose o è la crisi.”  E poi conclude con “il consolidamento del nostro movimento, della nostra unità  intorno a Berlusconi  rafforzata dall’improvvida mossa di Letta e Epifani”. Altro era stato il discorso del premier rispetto ai contenuti dell’azione di governo, alla rimodulazione dell’Iva, al cuneo fiscale, ai redditi dei lavoratori e dei pensionati alla lotta all’evasione al rapporto con le forze sociali.Neppure una parola sulla necessità di  cambiare la legge Bossi-Fini, che va bene invece al Pdl e alla Lega.. Anche la legge elettorale resta solo sullo sfondo. 

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