Renzi, Cuperlo, Civati un confronto rovinato da sondaggi farlocchi e giornalisti faziosi

ROMA – C’eravamo quasi riconciliati con la televisione. I tre candidati alla segreteria del Pd,. Renzi, Cuperlo e Civati per un’ora e mezzo si erano confrontati , sfidati, senza clamori, senza grida, senza offese.

Ma ci hanno fatto ricredere assurdi sondaggi, o meglio i clic di telespettatori, diciamo,organizzati, che anche nei Circoli del Pd si erano dati appuntamento e si precipitavano a schiacciare il telecomando per il candidato preferito cui si devono aggiungere sciocchezze e volgarità dei giornalisti che hanno commentato. Fra questi  segnaliamo subito. Si chiamano Feltri, del Fatto quotidiano e Concita De Gregoriodi Repubblica, sempre livida quando parla di esponenti del Pd –Il primo definisce Cuperlo “ un disastro, un funzionario di partito, sembra un editorialista dell’Unità “.

Toni sprezzanti contro Cuperlo, “accusato” di essere colto

Il tono sprezzante è pari all’idiozia. L’ex direttore dell’Unità se la prende con Cuperlo definendolo “ incolore,legato al passato”, gli rimprovera di essere un “uomo colto” e conclude: “ Esangue,lascia l’impressione di un ologramma del passato”.Poi Maria Latella,affascinata dalla parola “ ereditarie”  con cui Civati  ha ironizzato sulle eventuali “primarie “di Forza Italia. Per leiquedsto il succo di un’ora e mezzo di confronto.un altro,un tale di Radio 24non condivide quello che dice Civati ma fa il tifo per lui,lo considera una specie di Gianburrasca, sbarazzino, senza peli sulla lingua, in linea con la tv spettacolo.

Un dopo-sfida di pessimo livello offerto da Sky 

E proprio a questo genere di televisione è tornato Sky offrendo un dopo sfida di pessimo livello che ha fatto dimenticare i pregi e le qualità del confronto fra i tre candidati bel lontano dallo “stile   talk show” che puntano sulla violenza verbale, sugli schiamazzi, che  interrompono , che ti evitano di dire la tua, che scuotono le testoline come fanno le amazzoni berlusconiane in segno di commiserazione per l’avversario. Nello studio di Sky si è svolto un avvenimento segnato dalla “ civiltà politica” dei tre protagonisti. E’ giù tanto in regime di una televisione che diventa sempre più inguardabile, con conduttori e ospiti, sempre isoliti,protagonisti di un orribile circo mediatico,una vera e propria compagnia di giro, che sa  tutto, si occupa di tutto, dà lezioni a tutti. Con aggiunta di “esperti”  tuttologi a cui non la racconti. 

Un clima da stadio nello studio di X Factor

Certo l’ambiente costruito da Sky era quello della tv spettacolo,della tv con schieramenti come si conviene a una partita di calcio.  Il palcoscenico era lo studio di X Factor.Il clima da stadio. Meglio comunque, ci siamo detti,di quelle platee degli show cui si assiste per tutto l’arco della settimana organizzate per rispondere alle esigenze, ai fini dei conduttori dei programmi, con “gabbie” , “pulpiti”, lunghe concioni di cui uno come Travaglio è maestro per solleticare la “pancia” di un pubblico che vuole sentirsi dire quelle cose. Altro inconveniente: ben difficilmente in un minuto e mezzo si fa un discorso compiuto su cosa significa chiedere al governo di cambiare passo. Insomma la politica ha i suoi tempi. Noi pensiamo che  somministrandola in pillole non si avvicinano i cittadini, quelli che disertano le urne,non si combatte la disaffezione, non si scongiurano lesioni al tessuto democratico. Ma,in momenti di magra,meglio poco che niente.  

Tre candidati diversi, pillole di politica. Meglio che niente

Chi ha voluto vedere e ascoltare  si è trovato di fronte tre candidati molto diversi l’uno dall’altro. Renzi ha messo a tacere il suo istinto istrionesco, la  stoccata all’avversario politico anche se del suo stesso partito, ha perfino dato la sufficienza al governo di Enrico Letta. Più volte ha detto che il governo deve fare, cambiare. Ma non è entrato nel merito. Qualche battuta gli sfuggita. Ha glissato sulla patrimoniale, prima dobbiamo noi partiti tagliare le spese.Ma qui non c’è  il problema di un prima e di un dopo:led famiglie dei paperoni  hanno accumulato ricchezza in Itale  all’estero in particolare. E’ giusto che restituiscano qualcosa al loro paese in difficoltà. Cuperlo è stato chiaro e netto, così come sulle privatizzazioni. Certo anche Renzi ha criticato le scelte del governo in materia.Lo ha fatto anche Civati.

Lavoro, beni comuni, sindacato, identità 

Ma solo Cuperlo ha parlato di  “beni comuni” che vengono prima delle privatizzazioni ed ha introdotto nel suo linguaggio politico  tre parole sindacato, lavoro, identità riferita al Pd. Renzi, nel suo linguaggio di marca liberista parla solo di merito, flessibilità,impresa . Civati si tiene lontano e preferisce affrontare i problemi dei diritti civili, matrimoni gay, adozioni. D’accordo Cuperlo, sfugge  Renzi il quale si rifugia citando persone, figli adottivi e non, non si fa capire,si rifugia  in corner  per usare un linguaggio calcistico.  E chiudiamo con i finti sondaggi. Come per i tanti programmi cui si chiede ai telespettatori di usare il telecomando e di dire la loro,quasi a un concorso di bellezza o a una gare di ballo, si mettono al lavoro le tifoserie organizzate. 

Un Pd trasformato in comitati elettorali

Viene fuori il partito che si è trasformato in comitati elettorali. Si perdono i valori politici del confronto fra Renzi, Cuperlo e Civati.  Entra in campo il popolo di twitter,di facebook. Civati che si trasforma in Civoti ,sembra una gag di un avanspettacolo di altri tempi, è un maestro nel rapporto con i media sui quali ha costruito il suo personaggio, ancor più bravo di Renzi. E in alcune migliaia di voti definiti sondaggi, anche se si precisa non ufficiali, prevalgono su Cuperlo. Civati si aggiudica anche dei primi posti. Ma per governare un Paese, per dirigere un partito,come il Pd,per ricostruire la sua unità ed evitare scissioni  ci vuol ben altro.

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