ROMA – La Mostra del cinema di Venezia con le cronache mondane, le fatuità dei divi, il bla bla dei cinefili d’occasione. ha riempito, come ogni anno, pagine e pagine di giornali e ore di trasmissioni televisive.
Ma c’è anche una Mostra dietro le quinte di cui si è parlato poco o per nulla. Quest’anno fra i premiati c’era una signora piuttosto agèe, con i capelli che sembrano biondi ma sono bianchi, con il fisico matronale di chi ha passato gli anta da un pezzo. Eppure è salita anche lei sul red carpet ed ha ricevuto un premio alla carriera di montatrice vissuta al fianco di uno dei maggiori registi americani, Martin Scorsese. Si chiama Thelma (niente a che fare con Louise) e ha un cognome difficile, Schoonmaker. Nome e cognome sono ora entrati nell’albo d’oro della Mostra, perché il suo è il primo Leone d’oro alla carriera assegnato ad un montatore. Thelma monta i film di Scorsese da cinquant’anni: l’ultimo è The wolf of Wall Street, protagonista Leonardo Di Caprio. Un lavoraccio che lei, in un’intervista. ricorda con emozione: ”Abbiamo lavorato sette giorni su sette, per mesi, su tonnellate di girato. Lui era sempre agitato, io calmissima, per questo ci troviamo bene insieme da tanti anni”. Diceva Fellini che seguiva personalmente il montaggio: “Il montatore è più importante del regista”. E Mario Monicelli aggiungeva: “Un buon montaggio salva anche un film brutto, mentre un montaggio fatto male rovina anche un film fatto bene”. Il premio veneziano alla Schoonmaker è un riconoscimento a una fase fondamentale della lavorazione del film. “Un bravo montatore – dice Thelma – deve avere senso della recitazione, del ritmo, del racconto, della musica, perché il montaggio è un lavoro musicale”. Da mezzo secolo Scorsese non fa a meno di lei.
La sera della premiazione, nella sala grande del Palazzo del Cinema, i registi Leone d’oro e d’argento e gli attori Coppa Volpi hanno ricevuto, insieme con la statuetta e la coppa, un orologio di marca. Qualcuno che non si spettava di vincere è rimasto sorpreso dall’inatteso omaggio e avrà pensato alla solita patacca pubblicitaria. Invece, si trattava di un orologio speciale che, si, reclamizzava una già celebre marca svizzera, ma aveva anche una nobile finalità: un sostegno a Emergency, l’organizzazione umanitaria fondata esattamente vent’anni da Gino Strada e oggi presieduta dalla figlia Cecilia che ne è il motore organizzativo. In occasione del ventennale di Emergency, la casa orologiaia Jaeger-LeCoultre ha realizzato un’edizione speciale del suo celebre “reverso” con incisi il Leone della 71ma Mostra di Venezia e il logo della Ong, che dal 2011 è a fianco di Emergency e dall’anno scorso sostiene il centro chirurgico e pediatrico aperto a Goderich, in Sierra Leone. Gli orologi che sulla ribalta della Mostra di Venezia hanno avuto un lancio particolare sono destinati a raccogliere fondi proprio per finanziare quella e altre emergenze. La più recente è l’epidemia di Ebola, che Emergency affronta in Sierra Leone con il massimo delle sue strutture. Al polso dei premiati a Venezia, e di altre celebrità del mondo del cinema, l’orologio con il logo dell’Ong di Gino Strada contribuirà far conoscere e, si spera, ottenere finanziamenti, per la più benemerita organizzazione di solidarietà. Dal brand del lusso alla povertà assoluta dei bambini del Terzo Mondo. Un lungo viaggio della speranza, in un mondo migliore.