Fiumicino. Si potrà parlare di normalità solo se ci sarà il rispetto delle persone

ROMA – Le dichiarazioni rilasciate venerdi scorso dal presidente dell’Ente nazionale dell’aviazione civile (Enac), Vito Riggio, al termine del secondo sopralluogo compiuto allo scalo romano, secondo cui L’aeroporto di Fiumicino è tornato alla normalità e sembrerebbe non siano neanche avvenuti il rogo del 7 maggio scorso nè quello della pineta di Focene dimostrano ancora una volta che l’unico interesse salvaguardato in tutti questi mesi sia stato l’ aumento del numero di passeggeri in transito sullo scalo.

Il Presidente Riggio nelle sue dichiarazioni, non fa nessun accenno alle migliaia di persone che dal 7 maggio non solo hanno fatto da “filtro” con i loro polmoni ad un’ ambiente insalubre, ma hanno dimostrato  professionalità e competenza nel gestire una situazione del tutto anormale. Non una parola sui segni che questa vicenda lascerà su tanti lavoratori e  nemmeno un ringraziamento a chi ha continuato a lavorare ininterrottamente nonostante la gravità della situazione. Tuttavia, Riggio è solerte nel ringraziare e onorare chi ha gestito tutta la vicenda,  compreso l’ Enac. Non sorpende l’indifferenza con cui vengono trattati i lavoratori, infatti in tutti questi anni, di “anormalità” dentro questo aeroporto se ne sono viste tante, a partire dai continui tagli di salari e diritti fino alle migliaia di maestranze licenziate e abbandonate al proprio destino, su cui non c’è mai stato nessun intervento. Per noi non è normale considerare come unico principio il profitto, non è normale anteporlo alla tutela del lavoro e  della salute dei lavoratori.  Si potrà parlare di normalità quando in questo aeroporto- il più grande sito industriale del cento sud- il rispetto delle persone tornerà ad essere il primo valore di riferimento.

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