Alitalia, un capodanno col botto. Stipendi congelati

ROMA – Dove sono finiti i capitani coraggiosi e i petrolieri arabi? Nessuno saprebbe  dare una risposta conciliante con i piani industriali che dal 2008 si sono susseguiti senza portare nessun risultato concreto se non quello di aver messo alla porta con false promesse migliaia di dipendenti rimasti a tutt’oggi senza speranze e soprattutto senza un futuro.

Chi pagherà per le scelte scellerate fatte in questi ultimi 9 anni? Le responsabilità sono davvero tante, forse troppe per poterle elencare una ad una. I fatti, d’altra parte, hanno parlato e continuano a parlare da soli,  anche in questo momento, mentre Alitalia sta preparando unilateralmente l’ennesima ristrutturazione, in cui si ipotizzano tagli per ben 500 milioni di euro.  Stando alle fonti sindacali l’ex compagnia di bandiera è addirittura pronta a congelare gli stipendi già dal 31 dicembre, bloccando anche tutti gli scatti di anzianità. Una decisione che colpirà migliaia di dipendenti, specie i naviganti, il cui contratto è in scadenza proprio a fine anno. Gli accordi con i sindacati non sono stati raggiunti e a breve è probabile che assisteremo al solito rimpallo di responsabilità, il cui epilogo in passato non ha mai portato nulla di buono.

Anche la notizia di chiudere dal primo febbraio 2017 la tratta Fiumicino Malpensa ha destato parecchi malumori, tanto che questa decisione sembra presa proprio per aggravare ulteriormente la mobilità verso l’ importante snodo lombardo. Nel frattempo Alitalia non parla con i sindacati e annuncia di presentare il prossimo 10 gennaio l’agognato piano industriale che, come i sindacati temono, punta soprattutto ai tagli del personale e alla rinegoziazione dei costi. Insomma un capodanno col botto per i lavoratori.

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