Elezioni Milano: Berlusconi si gioca 20 anni di regno milanese

MILANO – In campo come capolista, Berlusconi si gioca nelle prossime amministrative milanesi 20 anni di regno, conscio che, se la destra cade nel capoluogo lombardo, l’effetto domino sarà inevitabile in tutta la penisola.
Molti mormorano: “facile vincere quando sei moglie di un petroliere”, ma quando sei anche amicona del presidente del consiglio, ancora meglio.

Eppure, nonostante le “conoscenze” della signora Letizia Brichetto Arnaboldi, seconda moglie di Gianmarco Moratti, e la spesa esorbitante di 6 milioni di euro per la campagna elettorale, a fronte del suo avversario, Giuliano Pisapia che ha speso solo 800 mila euro, non sembra riuscire a distanziare il suo avversario politico.
A sostegno qualche giorno fa il ministro degli Esteri, Franco Frattini ha speso esagerate parole in suo favore: “Milano è una Ferrari, e Letizia Moratti ha guidato la Ferrari a tutta velocità – e prosegue – Per questo deve essere il sindaco che inaugurerà l’Expo di Milano”. Dichiarazione che volutamente ignora quanto il sindaco in carica abbia disatteso la cittadinanza.

Solita telefonata. Scontata fobia rossa da inculcare
Il Cavaliere sabato, durante una cena organizzata all’hotel Marriott per esorcizzare Pisapia, con la solita telefonata, ha messo in sicurezza la “sua” città dichiarando: “Ha un viso rassicurante e la fisionomia del moderato, ma non dimentichiamo che viene da Rifondazione comunista e ha tra i suoi sostenitori anche i centri sociali: quei violenti che qualche giorno fa hanno aggredito a Napoli il nostro candidato sindaco, Gianni Lettieri”.
E chi ne ha più ne metta, un po di spettacolo ci sta bene. Tra le file dei candidati anche Ornella Vanoni, nota cantante milanese degli anni 70. Per il momento la candidata, ha l’incombenza e l’onore di firmare l’inno dell’esposizione universale che, a quanto dicono i milanese, è forse l’unica cosa pronta.

La vera paura Pdl
Il grande timore è perdere tutto. Sul tavolo c’è moltissimo. C’è la grande torta Expo, incluso di poltrone di potere e di milioni di euro di appalti, tutto rigorosamente suddiviso nelle cordate di destra; come la Compagnia delle Opere di Comunione e Liberazione (diletta di Formigoni e Lupi) poi la Lega Nord, ed ex An. Succulento anche il business della sanità lombarda, vanto del governatore, principale voce di guadagno regionale, che vede il full inclusive di poltrone dirigenziali a cui la Lega non sa resistere.

Gli avversari
Così si consuma la tornata elettorale Moratti-Pisapia, con un vero gomito a gomito tra i due candidati sostenuti dalle rispettive coalizioni di centro destra e centro sinistra.
In campo sono scesi anche: Mattia Calise (Movimento Cinque Stelle), Giancarlo Pagliarini (lista civica Pagliarini Giancarlo), Francesco Montuori (Comunista dei Lavoratori), Manfredi Palmeri (Terzo Polo), Carla De Albertis (lista La tua Milano); Marco Mantovani (Forza Nuova), Elisabetta Fatuzzo (Partito dei pensionati).

I grilli preoccupano
a Milano c’è chi scommette nel boom dei grilli e forse anche del terzo polo. Pare che Grilli e terzo polo, attingeranno, per i propri voti, proprio dalle coalizioni Moratti-Pisapia, fattore valutato seriamente dal cavaliere e che motiva la sua scesa in campo come capolista.

Il vero problema della Moratti
Con estrema accortezza un simpatizzante Pdl spiega il grande problema del sindaco uscente Letizia: “La Moratti ha un problema; sta sulle balle a tutti. Da quando è stata eletta, si è vista in consiglio comunale pochissimo, non si fila minimamente i suoi eletti, li considera soldatini che devono votare sì a tutto quello che decide lei, da sola o con i suoi personali collaboratori. Inutile nasconderlo, molti di noi speravano che lasciasse Palazzo Marino per occuparsi di Expo, invece dobbiamo fare un’altra battaglia per lei per evitare di andare tutti a casa”.
Ma se “sta sulle palle” nel Pdl, come la percepiscono il resto dei milanesi?

La ciliegina Milan
Mai come ora il calcio è stato più propizio per conquistare i potenziali elettori. Il Milan è in dirittura di arrivo con lo scudetto nella partita di sabato a Roma. È sicuro che il premier non si farà sfuggire l’occasione di una faraonica pole-position mediatica che gli permetterà di evidenziare, ancora una volta, le sue capacità di leader per Milano e l’Italia intera.

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