Anticorruzione. La Camera vota sì. Pdl spaccato

Severino: “Entro 4 mesi passa l’incandadibilità dei condannati”

ROMA – Alla Camera taglia il traguardo il disegno di legge anticorruzione. L’assemblea di Montecitorio, dopo i tre voti di fiducia di ieri, dà il via al provvedimento nel voto finale. I sì sono 354, i no 25, gli astenuti 102. Il PdL si spacca, il Pd e il Terzo polo votano a favore. L’Idv e Grande Sud votano contro. Lega e Pt si astengono. Nella maggioranza, soprattutto nel PdL e nell’ Udc, non mancano dissensi verso diversi punti del provvedimento.

Infatti secondo i tabulati della Camera, solo la minoranza avrebbe votato a favore del provvedimento del governo, tant’è che 138 deputati hanno partecipato al voto, mentre 72 non hanno preso parte alla votazione. Di questi 61 non hanno votato materialmente pur essendo presenti, mentre 11 erano in missione. Dei 138 che hanno votato, 38 si sono astenuti, e 2 (Barani e D’Alessandro) hanno votato contro. In totale, i voti del Pdl a favore del ddl Severino sono stati 98, mentre quelli che non lo hanno sostenuto a vario titolo (voti contrari, missioni, non partecipanti al voto, astenuti) sono stati 112.
Ma non solo. Fabrizio Cicchitto in Aula si è spinto oltre ed ha evocato le manette contro  il governo Monti, il quale – dice Cicchitto –  ha impedito il libero dibattito sul ddl corruzione.
Intanto sull’articolo sull’incandidabilità dei condannati il governo si è impegnato a esercitare la delega entro quattro mesi in modo che la normaentri in vigore prima delle prossime elezioni politiche. Lo ha affermato il ministro della giustizia, Paola Severino. Ora il ddl passerà all’esame del Senato.

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