Camusso, manovra recessiva. Bersani, non ammazziamo la Sanità

Susanna Camusso,segretario generale della Cgil parla di “ un’altra manovra di carattere recessivo, nei fatti, che taglia molto lavoro più di quello che non dichiari”.

“Il problema non è il nome: questo è un taglio lineare del welfare ai cittadini”. Dal fronte della politica il segretario del Pd, Bersani, avverte il governo: “Attenzione a non dare una mazzata al Servizio sanitario nazionale”. “Dobbiamo vedere le carte – prosegue  – ma, a una prima occhiata, ci sono anche delle cose che ci piacciono, in tema di ordinamento degli enti locali, e sono stati fatti dei passi avanti anche sui costi standard. Ma sulla sanità ci sono cose che ci preoccupano molto”. I presidenti delle Regioni – prosegue Bersani – “hanno ragione. E’ gente che pensa, non sono azzeccagarbugli”. E dai presidenti delle Regioni arrivano,appunto,prese di posizione molto critiche sulle decisioni del consiglio dei ministri, così come dagli enti locali. “Un governo che taglia 4 miliardi al servizio sanitario, dopo quelli, pesanti, di Berlusconi nel 2010, ha scelto di ‘ammazzare’ la sanità pubblica. Neppure le Regioni più virtuose saranno in grado di resistere” afferma  il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.  Analoga presa di posizione del presidente della Regione Lazio, Renata Polverini: “Con i tagli alla sanità imposti dal decreto sulla spending review approvato dal Cdm non saremo nelle condizioni di accogliere le persone che si recano nei pronto soccorso e che già ogni giorno devono fare una fila pazzesca. Così mettiamo a rischio la loro salute”.

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