Dalle Borse nuove difficoltà per l’Euro. I tagli di Monti aggravano la crisi

ROMA – Da una parte le misure chiamate “ revisione della spesa”, in lingua italiana, “spending review”, quasi ad abbellire una manovra di tagli che colpiranno servizi essenziali, in primo luogo la sanità, che suscitano proteste dei sindacati, degli enti locali, delle Regioni, di associazioni di categorie come gli avvocati.

Dall’altra, ma strettamente connesse, la nuova ascesa dello spread, il nuovo tonfo di Piazza Affari, le difficoltà dell’euro,l’allarme della signora Lagarde che parla di una crisi che dal vecchio continente si dirama verso le economie emergenti.  Certo non è solo l’Italia non convince i mercati. E tutta l’Europa, con le sue tecnocrazie, i “vertici” a ripetizione che hanno bisogno di altri vertici, in una catena che sembra non finire mai. Come si dice, mal comune, mezzo gaudio. Ma, a fronte di una manovra che avrà  ulteriori effetti recessivi,come sottolineano gli economisti più accorti,piove sul bagnato è una immagine ancora rosea. Siamo ormai ai minimi in tanti settori  dai consumi, alla produzione, ai salari, alle pensioni, mentre andiamo verso i massimi per quanto riguarda cassa integrazione, disoccupazione.

Borse in rosso, lo spread risale a 467 punti base

La nuova botta di spread che risale a 467 punti base non è certo una iniezione ricostituente. Il   rendimento del titolo italiano sfiora stabilmente il 5,99%. Sale a 554,6 punti base lo spread fra bonus spagnoli e Bund con un rendimento del 6,87%.
Vediamo le Borse: Milano cede il 2,53% a 13.732 punti,ribasso per la Borsa di Parigi, con l’indice Cac40 a 3.168,79 punti (-1,88%); chiusura negativa per la Borsa di Francoforte, con l’indice Dax a 6.410,11 punti (-1,92%); chiusura in forte calo per la Borsa di Madrid, con l’indice Ibex35 che ha lasciato sul terreno il 3,14% a 6.735,70 punti. In questa situazione cosa possono significare per la nostra economia i tagli previsti dal governo? Niente di buono. Perché non si tratta  solo di colpire gli sprechi, che ci sono e vanno tagliati. Quella messa  in atto dal consiglio dei ministri è una nuova manovra per centrare l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013. Si tratta di tagli lineari, di marca tipicamente tremontiana, come ha detto un ministro insospettabile come Giarda,che non hanno niente di strutturale.

I tagli alla spesa,come al solito, colpiscono nel mucchio

Si colpisce nel mucchio, si accentua la politica del rigore, senza alcua segnao di interventi per la crescita. Non solo. Dai “tagli” non verrà alcuna riduzione delle tasse per i ceti più deboli. Tutti i “ risparmi” sulla pelle dei cittadini che troveranno servizi sempre meno efficienti dalla sanità al trasporti saranno investiti per  abbassare il debito. Ciò significa che i provvedimenti fino ad oggi adottati colpendo lavoratori e pensionati nonhanno sortito l’effetto promesso. Ora la nuova manovra prevede, da subito, tagli per 4,5 miliardi, di 10,5 nel 2013, di 11 nel 2014. Che vanno ad aggiungersi alle quote previste per sanare il debito. Dall’Europa, dopo il vetrice di Bruxelles, il premier Monti, si attende molto. Non in termini di aiuto all’Italia perché,dice, non ne abbiamo bisogno, ma  di scelte di politica economica che, con il rigore giardino alla crescita. Lunedì si riunirà l’Eurogruppo. Ci sono da mettere a punto le modalità per combattere la speculazione. “ Le regole sono quelle che già ci sono”, dice Anghela Merkel che alla fine si scoprirà che non è uscita affatto sconfitta . L’Eurogruppo non apporrà alcuna firma al piano salva –banche spagnole. Si dovrà convocare un’altra riunione straordinaria per discutere anche la situazione di  Cipro e Grevcia insieme alla Spagna.
No alla richiesta del governo greco per diluire il debito

Già, a fronte della richiesta del governo greco di dilazione di due anni  per gli impegni presi per il risanamento, fonti dell’Eurogruppo dicono no. La Grecia non riceverà nessun nuovo finanziamento sino a quando il programma di risanamento concordato con la troika non verrà rimesso in carreggiata. Non ci saranno esborsi finché l’Eurogruppo non avra’ determinato che il programma e’ stato rimesso sul binario giusto”. Sara’ quindi cruciale la discussione che si terrà lunedì a Bruxelles tra i ministri delle finanze dell’Eurozona, con Atene ,tema  principale in agenda. La situazione greca potrebbe precipitare da un momento all’altro con riflessi imprevedibili, in negativo, su tutti paesi dell’Euro. La manovra italiana, la revisione della spesa, potrebbe rivelarsi ancor più dannosa di quanto già non sia.

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