Morti lavoro. Mercegaglia spara sul sindacato e tace sulle inadempienze di chi rappresenta

FIRENZE – Emma Mercegaglia spara sul sindacato: “Il sindacato difende ladri e fannulloni”. Ma tace sui morti del lavoro, uno al giorno.

Ma tace sugli evasori e “brave persone” che rappresenta. L’impressione è che Emma Mercegaglia, per dare “il colpo di coda”, anche per dare un senso al suo mandato in scadenza: insignificante. Battere i pugni sul tavolo in cui si discute la riforma del lavoro e cancellare l’art. 18. La presidente di Confindustria spara a zero sul sindacato perché: “Difende i ladri e i fannulloni”. A stretto giro di posta, Susanna Camusso replica furiosa: “Adesso è davvero troppo”.

Rabbrividiamo quando oggi sulla stampa troviamo questo passaggio: La Mercegaglia avrà le sue buone ragioni, ma non si può fare di tutta un’erba un fascio. Vanno abbassati i toni e non sarebbe male da parte della Mercegaglia lo stesso zelo anche su altri nodi del mondo del lavoro, a cominciare da quello della sicurezza: nel solo mese di gennaio 2012 sono stati 31 i morti sul lavoro in Italia, una vittima al giorno. Oltre 1000 le vittime del 2011, siamo il Paese maglia nera in Europa, uno dei peggiori al mondo.

Non sarebbe male da parte della Mercegaglia lo stesso zelo verso gli evasori e calpestatori dei diritti elementari dei lavoratori: imprenditori che rappresenta.

Non sarebbe male da parte della Mercegaglia lo stesso zelo in casa propria: a buon intenditor poche parole.

La Mercegaglia tace, ma nelle imprese italiane continuano a verificarsi infortuni anche gravi e incidenti mortali anche perché molte imprese non informano correttamente i lavoratori sui rischi a cui sono esposti, né offrono loro un’adeguata formazione antinfortunistica. Sono troppe le aziende che non rispettano le norme e violano sistematicamente le leggi, così come sono troppe quelle che non permettono che le rappresentanze dei lavoratori vengano elette democraticamente e possano svolgere le proprie funzioni: e la Marcegaglia tace.

E’ anche vero che  il Governo e le Regioni tagliano le risorse ai servizi di prevenzione e protezione sul lavoro, col risultato che non vengono più svolti i necessari compiti ispettivi e di prevenzione. Questa è un’altra triste storia.

Rabbrividiamo alle dichiarazioni di “Perferdi” Casini: “Si fa una tempesta in bicchier d’acqua per una battuta”. Queste battute non sono più accettabili nemmeno all’osteria caro “Pierferdi”.

Rabbrividiamo agli aut out di Sergio Marchionne & Fiat: “Con Alberto Bombassei, patron della Brembo (metalmeccanica) Presidente della Confindustria Fiat rientra”.

Allora Viva Giorgio Squinzi, amministratore della Mapei (chimica).

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe