Regione Lazio. Il rinvio delle elezioni, un danno erariale da 10milioni di euro

Adusbef e Federconsumatori presentano esposto a Procura generale Corte dei Conti

ROMA – L’articolo 3 della legge regionale 108/1968, modificato dall’articolo 5, comma 1, della legge regionale del Lazio 13 gennaio 2005, n. 2, stabilisce che “Nei casi di scioglimento del Consiglio regionale, previsti dall’articolo 19, comma 4, dello Statuto, si procede all’indizione delle nuove elezioni del Consiglio e del Presidente della Regione entro tre mesi. In un’intervista  rilasciata al quotidiano “Il Messaggero” il 6 ottobre 2012, la Presidente uscente della Regione, Polverini, ha dichiarato l’impossibilità di andare a votare entro il mese di dicembre 2012 poiché “ci sono aspetti organizzativi ed economici da valutare” e che andare alle urne cosi presto ” è complicato” perche “questa non è una piccola Regione in cui si può organizzare tutto tanto rapidamente.

In base al bilancio annuale del Consiglio regionale del Lazio, le spese necessarie al mantenimento del solo organo legislativo sono pari a circa 346.000 euro al giorno, equivalenti a 10,3 milioni di euro al mese. Secondo stime riprese anche dagli organi di stampa (tra gli altri, “Corriere della sera” del 10 ottobre 2012 e “La Repubblica – ed. Roma” del 26 ottobre 2012), in caso di svolgimento delle elezioni nel mese di febbraio 2013 il costo complessivo per l’erario dell’attuale compagine consiliare salirebbe di ulteriori 41 milioni di euro rispetto a quanto speso fino ad oggi, che diventerebbero 54 milioni di euro se le elezioni si svolgessero il 21 aprile 2013.
Ai costi di una Giunta e di un Consiglio che restano in carica nonostante non abbiano di fatto alcun compito da svolgere ed all’inutile prolungamento dell’ordinaria amministrazione in una Regione come il Lazio, vanno poi aggiunti i ben più pesanti oneri economici derivanti da un prolungato blocco di ogni iniziativa e decisione ragionevole persino nei delicatissimi settori che attengono alle attività economico-sociali, tanto da far ritenere che nel caso di rinvio del voto oltre la data del 28 dicembre 2012 il “lucro cessante” sarebbe ben maggiore del pur gravissimo “danno emergente”. Se, come afferma la Presidente uscente, lo svolgimento delle elezioni nella primavera del 2013 comporterebbe un risparmio per la Regione Lazio di 30 milioni di euro, d’altra parte, il costo per il mantenimento per mesi di un Consiglio ormai inattivo sarebbe pari ad almeno doppio.
Il 10 ottobre 2012 il Ministro dell’interno Cancellieri, in risposta ad un’interrogazione presentata alla Camera dei deputati (n. 3-02521), affermò la necessità che “le elezioni del nuovo consiglio della regione Lazio e del presidente della regione avvengano entro e non oltre il 28 dicembre 2012″, come sancito da una sentenza della Corte costituzionale, la n. 196 del 2003, che ebbe ad esprimersi in tal senso per l’analogo caso della legge regionale dell’Abruzzo”.

Il mancato svolgimento delle elezioni entro il termine di tre mesi dalla data di scioglimento dell’assemblea legislativa regionale avrebbe come esito non solo l’irragionevole prolungamento di una situazione di patologica carenza istituzionale, ma inciderebbe negativamente sulla legittima rappresentatività degli organi regionali e quindi sul regolare e pieno funzionamento degli stessi, configurando per ciò stesso una manifesta lesione dell’interesse pubblico generale ed un obiettivo e rilevante danno per l’erario.  Poiché il rinvio sine-die delle elezioni, produce un costo superiore a 10 milioni di euro al mese, Adusbef e Federconsumatori, in un esposto-denuncia inviato al Presidente della Corte dei Conti dr. Luigi Giampaolino ed al procuratore Regionale dr.Angelo Raffaele De Dominicis, sulla base delle circostanze e dei dati segnalati, hanno chiesto di accertare l’esistenza e l’entità di un danno all’erario derivante dall’ingiustificato rinvio dello svolgimento del voto per l’elezione del Consiglio regionale del Lazio oltre la data del 28 dicembre 2012 e le eventuali responsabilità nei confronti dell’erario di tutti i soggetti coinvolti.

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