Ddl Diffamazione. Il Senato rinvia in Commissione

ROMA – Nel corso della seduta di ieri, il Senato aveva rigettato la proposta del Pd di rinviare il ddl sulla diffamazione a mezzo stampa in Commissione Giustizia e l’aula, dunque, era andata avanti lentamente e con difficoltà all’esame dei singoli emendamenti fino a che i lavori non erano stati aggiornati a questa mattina.  

A sorpresa, però, in avvio di seduta, il vicepresidente di turno del Senato, Domenico Nania, alla luce dell’art. 100 del Regolamento di Palazzo Madama e su richiesta del Pd, ha disposto il rinvio in commissione Giustizia dell’articolo 1 del ddl Diffamazione, pezzo “clou” del provvedimento, che sostituisce le pene detentive con le multe in caso di diffamazione a mezzo stampa.
Alla richiesta del Pd si sono uniti l’Idv e l’Api. Contraria solo la Lega. Secondo il leader dell’Api, Francesco Rutelli, “non è possibile arrivare a una riforma così complessa sulla pressione di un caso specifico come quello del direttore del Giornale Alessandro Sallusti, condannato in via definitiva a una pena detentiva per un caso di diffamazione che risale all’epoca in cui era direttore di Libero”.
Per il senatore Pd, Vincenzo Vita, il ritorno in commissione Giustizia del Senato del ddl sulla diffamazione a mezzo stampa “è già un risultato, un primo passo”. Adesso, ha aggiunto, “cercheremo di protrarre il più possibile  la permanenza del provvedimento in commissione” anche perché ‘”nel Pdl ci sono molti che forse non se la sentono di continuare a portare avanti il testo, perché così si arriva a un pasticcio”.
Soddisfazione è stata espressa anche dall’Fnsi e dell’associazione Articolo 21 che ieri avevano organizzato un sit in a Roma al Pantheon per protestare contro il ddl che, nella forma attuale, rischia di limitare pesantemente la libertà di stampa. “Quella che arriva dal Senato è decisamente una buona notizia – afferma il presidente Fnsi Roberto Natale – Ed è la riprova che è segnato da varie contraddizioni lo schieramento che ieri sera a fatica aveva impedito che il testo tornasse in commissione. Speriamo che ora prevalga la saggezza di comprendere che un problema vero, il carcere per la diffamazione a mezzo stampa, non può essere risolto creando un problema ancora più grande: l’intimidazione al giornalismo più incisivo. La decisione del Senato è anche un riconoscimento a quei tanti cittadini che in queste settimane hanno saputo far sentire la loro voce e dire che non accettano di vedersi scippare il diritto di sapere”.
La commissione, presieduta da Filippo Berselli, si è riunita già questo pomeriggio avendo come unico punto all’ordine del giorno il disegno di legge sulla diffamazione a mezzo stampa. L’intenzione è quella di trovare una soluzione ai nodi che stanno impedendo l’approvazione del testo in tempi rapidi, al costo di convocare una seduta notturna “se necessario”.

Condividi sui social

Articoli correlati