L’Italicum arriva a Montecitorio. LA DIRETTA

ROMA –  L’Italicum arriva all’aula di Montecitorio e oggi si comincia a votare la tanto discussa legge elettorale. Indubbio che la situazione non è affatto tranquilla. Ieri il premier Matteo Renzi ha scritto una lettera nella quale ha tirato in ballo la “dignità del PD”. Insomma se la legge non passasse anche il suo partito verrebbe meno a quel cambiamento tanto ventilato come la soluzione “madre”.

Ma Renzi, oggi dovrà vedersela con lka sua minoranza interna e anche con l’opposizione di Forza Italia. Di sicuro  i deputati della minoranza Pd a stragrande maggioranza voteranno a favore della riforma, puntando a cambiarla in seguito. “Stiamo tentando in tutti i modi di evitare la fiducia,- ha detto la vicesegretaria del Pd, Debora Serracchiani – dopodiché è chiaro il governo farà le sue valutazioni anche alla luce dell’esito della giornata di oggi dove ci saranno dei passaggi fondamentali. Abbiamo sempre detto che la riforma elettorale era una delle più importanti ed è chiaro che non solo è in ballo la dignità del Pd ma anche la tenuta del governo. Rispetto alla fiducia molto conterà anche la posizione delle altre forze politiche”. 

Serracchiani ha voluto comunque ricordare “che altre forze politiche che hanno votato il medesimo testo al Senato oggi sembrano incoerentemente non volerlo fare più. Per esempio Forza Italia”. Sulla eventualità di un’uscita dall’aula dell’ex segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani durante il voto alla Camera per l’Italicum, Serracchiani si dice “personalmente dispiaciuta che si sia arrivati a questo punto, soprattutto parlando di Bersani, tenga presente che è lo stesso segretario nazionale che ha fatto sottoscrivere ai parlamentari alle elezioni del 2013 che si sarebbero impegnati a rispettare le decisioni della maggioranza del gruppo parlamentare. Mi auguro che le questioni personali non superino le questioni politiche”, conclude. 

Di diverso avviso Gianno Cuperlo: “Chi guida una comunità dovrebbe tenerla unita, non soffiare sulla brace della divisione – precisa -. Dire che toccare l’Italicum vuol dire far fallire il Pd e colpirne addirittura la dignità è un’offesa verso chi fa una battaglia a viso aperto per migliorare le riforme”. “Dire che l’Italicum è migliorato non basta. È possibile che il governo strappi la classica vittoria di Pirro, ottenga la ‘sua’ legge elettorale, ma aprendo una stagione di tensioni e rancori”.

“Con alcune modifiche la legge sarebbe approvata a luglio senza strappi – spiega Cuperlo -. Allora chi è che vuole impedire di dare all’Italia una riforma condivisa dopo anni di spallate reciproche?”. Sulle pregiudiziali di costituzionalità Cuperlo dice che voterà “seguendo le indicazioni” del suo

gruppo. Dunque “nessun agguato e per quanto mi riguarda nessuna richiesta di voto segreto”. Tuttavia, aggiunge, “mettere la fiducia sulla materia che più di ogni altra dovrebbe essere condivisa sarebbe uno strappo gravissimo. E anche un modo per avvicinare le urne. Con buona pace di precari, scuola e lavoro. Ci si pensi non una ma cento volte”.  Ho sempre detto che il problema è l’intreccio tra riforma costituzionale e legge elettorale perché da lì verrà il modello di democrazia destinato a imporsi. Il sentiero si è fatto stretto ma ritengo che un tentativo vada condotto fino all’ultimo”.

LA DIRETTA  – LA SCHEDA DELL’ITALICUM

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