M5S. Fiducia a nessuno. Grillo chiude le porte

Crimi punta il dito sui media e chiede due giorni di tregua ai giornalisti, Lombardi si difende su frase fascista

 

ROMA – Riflettori ancora puntati sul Movimento 5 Stelle. Oggi a dissipare ogni dubbio è tornato in campo Beppe Grillo: “Non daremo mai la fiducia a governi tecnici”, ha detto il comico dopo le affermazioni di ieri di Vito Crimi che lasciava presagire questa alternativa.
“Il M5S non darà la fiducia a un governo tecnico, né lo ha mai detto. Non esistono governi tecnici in natura, ma solo governi politici sostenuti da maggioranze parlamentari” ha scritto sul suo blog Grillo. E poi: “il governo Monti è stato il governo più politico del dopoguerra, nessuno prima aveva mai messo in discussione l’articolo 18 a difesa dei lavoratori”. Inoltre, “il presidente del consiglio tecnico è un’enorme foglia di fico per non fare apparire le vere responsabilità di governo da parte di pdl e pdmenoelle”. Insomma, nulla di fatto su questa possibilità avanzata da Vito Crimi. Anzi, il capogruppo al Senato M5S, ha detto che la sua frase è stata mal interpretata ed ha scaricato la responsabilità ai soliti giornalisti, dimenticando che proprio ieri aveva detto: “Qualunque proposta alternativa al governo dei partiti, noi la valuteremo”.

“Da ieri ad oggi non è cambiato nulla”, assicura Crimi che rivolge ai media questo invito: “Abituatevi anche a chi dice sì per dire sì, no per dire no, senza interpretazioni. Ci aspettano alcuni giorni di lavoro e preparazione per questo tutti noi parlamentari abbiamo bisogno – incalza – che ci lasciate lavorare”.  E infini Crimi scrive: “Chiedo a tutti gli attivisti, simpatizzanti ed elettori di avere un attimo di pazienza, state scrivendo ad un ritmo pauroso e non è facile in questo momento rispondere a tutti. Anche a voi chiediamo solo di pazientare, daremo risposta ad ogni domanda. Vi garantisco la coerenza, terremo la barra dritta: la nostra è una rivoluzione culturale pacifica e democratica e non la fermeremo, il nostro unico senso di responsabilità – puntualizza – è verso gli elettori che ci hanno dato mandato di attuare questa rivoluzione culturale che comunque è già in atto malgrado le resistenze di coloro che sono attaccati a poltrone e privilegi”.
Vito Crimi  chiede altresì ai militanti chiede “un attimo di pazienza”. Insomma ha fatto una richiesta precisa, ovvero “Lasciateci lavorare”.  Lo ha scritto nel suo profilo di Facebook, esattamente cone ha fatto la capogruppo designata alla Camera, Roberta Lombardi. I due neo parlamentari vogliono fare il punto della situazione,  dopo la due giorni di assemblee  del Movimento che si sono svolti a Roma. “In attesa di predisporre uno strumento per comunicare ufficialmente utilizzo questo” (Facebook ndr), fa scritto Crimi. E poi: “Oggi e domani – avverte – non risponderò a nessun giornalista. Le nostre parole di ieri in conferenza stampa sono state chiare e non lasciano dubbi. Prego tutti – sottolinea – di rispettare la mia volontà ed evitate di chiedermi interviste o presenze radiotelevisive”.
Inutile dire che se le così vanno avanti così, se il M5S continua a tergiversare si dovrà tornare alle urne, magari dopo aver cambiato la legge elettorale.

Lombardi sulla frase fascista
Intanto la neo capogruppo alla Camera, Roberta Lombardi, si difende dalle accuse che la stessa rete ha mosso nei suoi confronti dopo aver scoperto un post sul suo blog datato 21 gennio 2013 che recita: “”Il fascismo aveva una dimensione nazionale di comunita’ attinta a piene dal socialismo, un altissimo senso dello stato e della tutela della famiglia”. Questo, almeno, “fino alla sua degenerazione”.
Una frase che provocato un coro di critiche, specie dal centro sinistra. Oggi Lombardi risponde alle accuse: “Rimango allibita dalle strumentalizzazioni in atto su una frase estrapolata da un post sul mio blog. Mi riferivo, facendo una analisi, al primo programma del 1919, basato su voto alle donne, elezioni e altre riforme sociali che sembravano prettamente socialiste rivoluzionarie e non certamente il preludio di una futura dittatura. Tutte proposte – scrive ancora, oggi – che poi Mussolini smentì già dall’anno seguente, in quello che fu un continuo delirio di contraddizioni. La caratteristica del fascismo fu infatti quella di cambiare sempre le carte in tavola, con l’unica costante che al centro del potere rimanevano sempre Mussolini ed il suo partito unico. Potere che poi divenne dittatura in un crescendo di violenza. Fino ad arrivare al razzismo e la guerra. Questo il mio giudizio storico e politico, negativo su quell’esperienza. Ora – esorta – possiamo pensare all’Italia del 2013. Ricordo a tutti che il M5S ha nel suo programma l’insegnamento della Costituzione italiana. Grazie a tutti”.

 

 


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