Immigrati. Cgil, chiudere Cie. Necessario piano nazionale accoglienza

ROMA  – Solidarietà a Chaouki a Lampedusa e agli immigrati di Ponte Galeria; chiudere gli attuali Cie, mettere a punto un Piano nazionale di accoglienza e la riforma della cittadinanza, e abrogare la Bossi-Fini. Questa la posizione della Cgil in materia di immigrazione.

Il sindacato esprime «piena solidarietà al deputato del PD Khalid Chaouki, che si è rinchiuso nel Centro di accoglienza di Lampedusa, per denunciare la situazione di totale illegalità e inciviltà di questo centro dove ci sono 220 persone, sotto la pioggia e in condizioni disumane da più mesi, contro la previsione della legge che stabilisce un tempo massimo di 96 ore di permanenza. in questi centri di primo soccorso». 

 

La Cgil afferma di «condividere l’affermazione di Chaouki, secondo cui ‘oggi abbiamo il dovere di passare dalle parole ai fatti e rialzare la testa chiedendo che l’Italia ritorni ad essere quello che è sempre stata: un  Paese accogliente e rispettoso dei diritti umani e dei profughì». Altrettanta solidarietà viene espressa nei confronti dei 15 immigrati del Cie di Ponte Galleria, a Roma, che si sono cuciti le labbra. «La Cgil – si legge in una nota del segretario nazionale Vera Lamonica e del responsabile immigrazione Pietro Soldini – ha sempre denunciato fortemente illegalità e inciviltà proponendo alternative e soluzioni a questi centri: oltre le responsabilità specifiche per ogni situazione di degrado e di violazione dei diritti delle persone c’è la responsabilità ancora più grande del Governo e del Parlamento per una condizione generale assolutamente intollerabile che va cambiata al più presto. Vanno chiusi i Cie, va fatto un Piano nazionale accoglienza, va abrogata la legge Bossi-Fini e va riformata la cittadinanza». 

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