Governo a rischio caduta sulle pensioni. Bossi: “L’unica via le elezioni”

ROMA – Sorte del  destino o colpa dei soliti bloscevichi comunisti? Nessuna delle due cose. Questa volta il governo è come un predatore ferito dai suoi stessi simili, che non riesce più a trovare nel mucchio la debole vittima da sacrificare nell’altare degli eletti, o meglio dei privilegiati,  per far pagare questa crisi economica ai soliti noti, ovvero le fasce più deboli del paese.

Insomma scricchiolano forte gli antichi pavimenti rinascimentali di Palazzo Chigi, quelli calpestati dall’attuale maggioranza che di stabilità ormai ha ben poco. Un terremoto scatenato dal possibile innalzamento dell’età pensionabile, a cui la Lega ha dato il suo vigoroso “Niet”.  Insomma Umberto Bossi, consapevole del momento cruciale, ha lanciato un messaggio chiaro al Consiglio dei Ministri: “Bisogna trovare soluzioni che vadano bene a tutti”. E questa riforma è evidente non lo sia. Bossi starà quindi a guardare, attenderà che la sua maggioranza faccia un passo indietro, che faccia la sua proposta per coinvolgere il leader del carroccio, che non ha escluso l’ipotesi che il governo possa cadere. “La situazione  è pericolosa, stavolta si rischia la crisi di governo” sono le parole di Bossi. E poi sull’eventualità di un esecutivo affidato a Gianni Letta ha risposto: “Non si fanno governi tecnici”. Se cade il governo, assicura,  l’unica via sono le elezioni”.  

Intanto alle spalle sembra di vedere il popolo leghista paonazzo con la vena giugulare ingrossata dalla rabbia per non avere portato a casa nessun risultato. “La gente ci ammazza – ha detto Bossi riferendosi sempre alle pensioni – , non possiamo cambiare per fare un piacere ai tedeschi”.

Lo ha precisato velatamente anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni, “i pensionati hanno già dato”. E poi, dice sempre Maroni “Il sistema è in equilibrio ed è la commissione europea che lo dice, con un rapportro sulla sostenibilità dei sistemi previdenziali” che sottolinea l'”equilibrio fino al 2060″.

Intanto il Cavaliere è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “E’ il momento di definire, in materia di sviluppo e di riforme strutturali  le  nuove decisioni di grande importanza  annunciate ieri nella dichiarazione ufficiale del governo”.
“Dobbiamo compiere tutte le scelte necessarie – ha detto sempre il Capo dello Stato –  per ridurre i rischi nei mercati finanziari e “rendere più credibile il nostro impegno.  Inopportune e sgradevoli espressioni pubbliche a margine di incontri istituzionali tra i capi di governo di scarsa fiducia negli impegni assunti dall’Italia, non possono farci perdere di vista la sostanza delle questioni e delle sfide che abbiamo davanti”. E infine: “Siamo  nella stessa barca in un mare in tempesta”, aggiunge il Presidente. “Ciascun paese deve fare la sua parte e dobbiamo garantirci reciprocamente l’indispensabile solidarietà”.
Infine il Capo dello Stato riferendosi alla propria posizione sulla crisi e sull’atteggiamento che l’Europa mantiene nei confronti dell’Italia: “Nessuno può commissariare l’Italia, ma ora bisogna tradurre gli impegni annunciati dal Governo in misure concrete e credibili”.
E non sarà un’impresa tanto facile come le parole vogliono far credere. Inutile nasconderlo tra politica e mercati finanziari, ora più che mai stretti da un legame indissolubile, l’Italia non è certo un Paese che offre credibilità a sbaffo. Anzi,  sono anni, mesi e giorni che dall’estero non risparmiano dure critiche sulla politica italiana e avanzano seri dubbi sull’operato di questo governo, sulle difficoltà di un paese che, vale la pena ricordarlo sempre, detiene un primato negativo per via della corruzione,  al 67mo posto dopo il Rwanda, secondo Transparency International.

Una situazione di stallo che rischia di precipitare da un momento all’altro.
Inatnto Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera dei Deputati, non demorde. Le escogita tutte dicendo che non c’è nessuna reale alternativa al governo Berlusconi. E probabilmente non ha tutti i torti. Si spera solo che gli italiani in questo delicato momento abbiano per lo meno capito che a volte è meglio scegliere il male minore. Almeno finchè anche questo modo di fare politica non sarà completamente azzerato.

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