Forum Confcommercio. Bersani-Alfano, prologo dello scontro in Parlamento

ROMA –  A Cernobbio, Forum di Confcommecio, c’è stata un’anteprima del dibattito che si aprirà in Parlamento sulla riforma del mercato del lavoro nel testo approvato dal Consiglio dei ministri mentre si fa un primo bilancio delle iniziative di lotta, cortei, manifestazioni scioperi.

Il governo e i media ignorano la protesta che sala dal Paese. Ma non sono solo i lavoratori, gli operai delle fabbriche a esprimere un netto dissenso dalle posizioni e dalle scelte del governo. Il silenzio, il gelo con cui  la platea  di Confcomercio ha accolto l’intervento del premier non è privo di significato.  Monti chiudendo ogni possibilità di modifica al testo approvato ha cercato di trovare un punto di equilibrio, un colpo al cerchio e uno alla botte. Ha mischiato  le posizioni di Alfano, tutte chiuse nel recinto del Pdl, a quelle di Bersani che non sono a difesa “di particolari categorie”, come ha detto il premier ma della parte produttiva  del Paese , del lavoro, dei diritti dei lavoratori,  valori fondanti della Costituzione repubblicana. Il segretario del Pd , ha ribadito, precisato se si vuole le posizioni del Pd:

Il leader del Pd: la monetizzazione non è la soluzione

“Ci sono cose buone- ha detto- ma anche cose da correggere: non possiamo accettare  in nessun caso, anche in caso di sospetti licenziamenti economici, che la monetizzazione sia la soluzione esclusiva. Quello è un elemento basico – ha affermato il segretario del Pd-e su questo noi non ci muoviamo”   “Non si pone il problema di non votare, ma  occorre cambiare qualcosa. Non vogliamo una soluzione uguale a quella precedente. Noi siamo per il modello tedesco, ma la norma è più come quella americana. Siamo in Europa, la Germania è quella che meglio funziona al mondo perché non dobbiamo assomigliare a loro dove le forme particolari di concertazioni sono rilevantissime?” Alfano ha ribadito che se ci saranno modifiche  che vanno bene al Pd ce ne dovranno essere anche quelle che  vanno ben al Pdl, non “ accettiamo che ci siano modifiche di un solo colore.

Alfano. Con il disegno di legge  il governo è più debole

Parla di “un governo più debole” perché ha scelto il disegno di legge e non il decreto come voleva il Pdl e critica, da destra, l’operato di Monti, con qualche velata, ma non troppo, minaccia per il futuro. Per  ora diche che “non è stata raggiunta nessuna certezza, se si fosse giocata una schedina sarebbe uno zero”. “sulla riforma non c’è un testo scritto i tempi non sono certi e lo sciopero non è stato revocato. E’ un’operazione che penalizza il governo in riferimento alla sua capacità di decisione”.

Maroni si inserisce nel dibattito e risponde a Monti. Considera l’intervento del presidente del Consiglio “ un attacco personale”, “sgradevole”, poi un battuta al vetriolo ricordando che “ all’inizio mi aveva chiesto di fare il ministro dellIinterno nel suo governo e io ho detto no grazie” Poi ha annunciato che. la Lega Nord  manifesterà in piazza contro la riforma del lavoro appena approvata dal governo. Si tratterà, ha però aggiunto a margine del forum di Confcommercio, di “piazze, giorni e orari diversi da quelli che deciderà la Cgil.

Fornero a Camusso: Rammarico perché non condivide riforma

A dar man forte al premier arriva il ministro Elsa  Fornero, che indossato l’abito della contrizione, questa volta senza  lacrime, ha espresso “ rammarico per una riforma pienamente non condivisa”, rivolgendosi in particolare a Susanna Camusso. C’è stata una concordia ricercata – ha sottolineato  Fornero – senza mai esasperare i toni”.  Ha ribadito che con la riforma è stato raggiunto un equilibrio tra “punti di vista diversi, diverse prospettive e interessi”, dopo un dialogo “a volte anche molto aspro”. Poi ribadisce che sull’articolo 18 non si torna indietro .  Afferma che “non c’è nessun motivo per creare tensioni sociali perché non sono stati calpestati diritti”.  Immediata la risposta di Susanna Camusso. “il governo- dice- aveva tutte le condizioni per non doversi rammaricare, le trovo un po’ lacrime di coccodrillo”.. Conferma ilo pacchetto di 16 ore di sciopero  “semmai è evidente che bisogna rafforzare di molto”.  Siamo di fronte a un governo che ha scelto una strada che rende dispari i diritti. “Mi sembra – ha  affermato – esattamente l’opposto di un’idea di unità e coesione del Paese”.  Nel corso dell’intervento il segretario generale della Cgil è stato interrotto per due volte dagli applausi dell’assemblea di Confcommercio,.. La riforma ha detto “non crea un posto di lavoro che sia uno” e non contribuisce alla crescita. Non sono le regole a mettere in moto la crescita ma gli investimenti”.

Camusso a Fornero. Si tratta di lacrime di coccodrillo

Sull’articolo 18 ribadisce che  le soluzioni del governo in materia di licenziamenti verranno “contrastate con tutte le nostre forze. Si è costruita una grande ingiustizia. Se un licenziamento è illegittimo la sanzione deve essere la stessa qualunque sia la ragione”, ribadendo quindi il no della Cgil aIl’indennizzo per i licenziamenti di natura economica “ “Lacrime di coccodrillo” ha affermato a riferendosi a Fornero.Casini , invece,esprime un giudizio positivo sulla riforma. “ La via del disegnammo di legge- sottolinea- è la strada giusta perché non espropria il Parlamento”. Poi  si barcamena:”Doppi estremismi, dopo tanti anni, rispuntano – afferma il leader dell’Udc- riferendosi a “chi vede ideologicamente l’articolo 18 in modo del tutto enfatico” e a “chi vorrebbe che il Parlamento fosse messo davanti al fatto compiuto. Il governo ha scelto la via mediana e ha fatto bene”. Il presidente della Camera dice la suaFini conferma la linea di Casini: Dice di “condividere” la riforma. L’accordo complessivo del Consiglio dei ministri non trova in posizione critica il Terzo Polo”.
D’Alema. Il Pd non può dividersi su temi così importanti
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D’Alema parlando al Congresso nazionale dei giovani democratici va a rafforzare le posizioni espresse da Bersani e si rivolge al Pd . “C’è un vasto schieramento che chiede di cambiare la norma e noi ci faremo portavoce in Parlamento di questa esigenza e il Pd – ha detto – lo farà unitariamente. Un grande partito può discutere ma non può permettersi il lusso della divisione su temi come questi”. Dii Pietro ha ribadito l’intenzione di dar vita “ ad un Vietnam parlamentare” appoggiando tutte le iniziative di protesta che ci saranno nel paese contro queste norme inique.”

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