Sesso. Italiani veloci a letto, lenti ad andare dal medico

Lo dicono gli andrologi riuniti  a Fiuggi. Pirozzi Farina: “Problema culturale, gli uomini non prendono nemmeno in considerazione che il loro apparato sessuale possa ammalarsi”. La Pera: “Eiaculazione precoce può predisporre all’uso di eroina. Nel Lazio stiamo cercando di far partire un programma di visite gratuite”

FIUGGI –  “C’è poca attenzione in Italia sulle tematiche dell’andrologia da parte delle istituzioni e c’è anche una mancata attenzione culturale legate a tabù che ancora resistono, fin dall’ambito familiare, intorno all’organo sessuale maschile. Si mettono in guardia i ragazzi dagli incidenti, da tante cose che possono far male, ma non passa mai il concetto che anche l’apparato sessuale maschile si possa ammalare. Nelle donne non accade, fin da bambine si parla della loro sessualità, del rischio di gravidanze indesiderate, del ciclo: tutto questo nei ragazzi manca e con la fine della leva si è perso anche quel minimo approccio che si aveva un tempo. Mentre la donna sa che il ‘suo’ medico è il ginecologo l’uomo non individua ancora il corrispondente nell’andrologo, eppure i dati ci dicono che le problematiche sessuali, sia di tipo fisico che psicologico e comportamentale sono molto diffuse fin dalla prima adolescenza. Basti pensare che il 30 per cento dei maschi italiani soffre di eiaculazione precoce”. A dirlo è il prof. Furio Pirozzi Farina, presidente della Società Italiana di Andrologia (SIA), che proprio oggi conclude il suo 27esimo congresso a Fiuggi. “L’educazione sessuale – aggiunge Pirozzi Farina – non ha preso piede in questo paese e i risultati si vedono: basti pensare ai dati che indicano un aumento dei casi di HIV tra gli under 18. Gli studi ci dicono che il 40 per cento dei ragazzi non usa il preservativo o non lo fa correttamente. C’è poi la tendenza a non considerare i problemi sessuali, come la disfunzione erettile, vere e proprie spie che qualche cosa non va. Eppure è stato provato che una buona parte degli uomini che subiscono un infarto al miocardio ha avuto precedentemente un problema di disfunzione erettile: è la spia di un problema circolatorio, ma quasi tutto lo ignorano”.        

A confermare le difficoltà sessuale gli italiani è il prof. Giuseppe La Pera – Coordinatore della Sezione Regionale SIA Lazio Abruzzo –  Molise. “Uno dei problemi più diffusi è l’eiaculazione precoce. Spesso il problema nasce nella prima adolescenza, con l’inizio della masturbazione. Molti lo fanno in bagno, con la fretta di concludere e senza la capacità di concentrarsi e conoscere il proprio corpo e le proprie reazioni, da qui nasce in seguito la capacità di gestire il rapporto sessuale. Il problema ha molte implicazioni. Questa problematica può scatenare aggressività e addirittura essere un fattore predisponente verso l’uso di eroina. Studi recenti mostrano che il 39 per cento dei ragazzi che fa uso di eroina soffre di eiaculazione precoce e che l’uso della droga è spesso associato all’atto sessuale”.  

Eppure, nonostante questi dati, in famiglia il sesso è ancora tabù, soprattutto verso i figli maschi. “Non sono i ragazzi a non essere pronti a parlare del tema ai genitori – spiega La Pera – piuttosto è il contrario. Secondo delle indagini fatte nelle scuole del Lazio l’80 per cento dei ragazzi se avesse un problema sessuale sarebbe disposto a parlarne con i genitori. Diverso invece l’approccio per quanto riguarda l’andare dall’andrologo, perché i giovani non lo individuano ancora come il loro medico di riferimento”.    

C’è però anche un problema di ordine più pratico che viene evidenziato dagli andrologi: se per le ragazze c’è la ‘chiamata’ al pap test per i ragazzi non ci sono programmi simili. “Un ragazzo che avesse dei problemi dovrebbe prima individuare la struttura di riferimento e, se anche è pubblica, avere a disposizione una certa cifra per pagare i ticket, tutti fattori che li tengono lontani dell’andrologo. Nel Lazio stiamo premendo affinché si metta in atto un programma regionale di visite gratuite, farlo a livello nazionale sarebbe forse difficile per ora, ma è importante che venga fatto in questa regione. Grazie alla popolosità, infatti, avremmo a disposizione un numero eccezionale di dati e questo programma potrebbe avere un effetto traino sulle altre regioni. A supporto di questa iniziativa stiamo organizzando una petizione verso la Regione Lazio, per aderire basta andare al sito www.aidass.it”.                           

“E’ fondamentale cominciare la prevenzione delle problematiche sessuali fin da ragazzi – conclude Pirozzi Farina – non farlo espone i ragazzi a troppi rischi. Uno di questi è che di fronte a un problema, magari anche la convinzione errata di non essere abbastanza virili, vadano in cerca da soli di soluzioni. E alcuni già oggi approdano all’acquisto on line di farmaci. Una soluzione sbagliatissima perché bisogna sapere che in rete non si trovano mai i farmaci veri, 3 su 5 sono privi di principi attivi, altre ne hanno meno del necessario”.

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