Storie vere di gatti veri. Zizolino, che tenne testa a quattro cani

 Era un gatto bianco e nero, di bell’aspetto, si chiamava Zazà. Da cucciolo si imponeva un diminutivo e Zazà diventò Zizolino. Un giorno, nella casa con giardino di cui era il padrone assoluto, arrivò un cane che si chiamava Picchio: fecero subito amicizia, entrambi furbi matricolati, non crearono problemi ai padroni di casa. 

Lo stesso fu con i successivi cani ex-randagi che approdarono nel giardino di Zazà. Diventarono addirittura quattro, ma vissero insieme felici e contenti nel rispetto soprattutto del gatto che essendo il più anziano godeva di un’autorità da tutti riconosciuta. 

Un giorno d’estate i quattro compari avevano dato il via ad una vera e propria “cagnara” fingendo di azzuffarsi e di sbranarsi a vicenda. Il gatto Zazà, che stava schiacciando un meritato pisolino all’ombra della siepe di alloro, si svegliò di botto, e con un balzo da vero felino piombò addosso ai quattro cagnacci, menando zampate a destra e a manca con le unghie sguainate come spade. 

A quella scena i cani si ritrassero con la coda fra le gambe: “Stamo a scherzà!” sembravano volessero dire. Zizolino si ricompose tornando al suo pisolino. E certo pensava: “Se non ci fossi io in questa casa…”. E da allora in quella piccola comunità domestica a quattro zampe le cose andarono sempre meglio, mai una zuffa, né un ringhio, tanto meno fatti di sangue. 

Eppure le occasioni non mancavano, in particolare quando in giardino fecero il loro inopinato arrivo due anatroccoli, tanto piccoli da stare entrambi in una mano. Fra i cani e i gatti presenti non c’era uno che non ambisse in cuor suo di farne un sol boccone, ma non fu così. 

 Quando a tutta la truppa fu ordinato dal capofamiglia (ma sarebbe più giusto dire il capobranco) che quelle due creaturine andavano rispettate perché anche loro facevano parte della comunità e avevano pieno diritto ad un posto al sole in quel giardino, tutti a cominciare da Zizolino presero a conviverci in perfetta letizia.  Tanto che i due anatroccoli crebbero e si moltiplicarono, in breve diventarono una decina di germani reali a popolare il giardino e il laghetto loro dedicato, e nessuno dei quadrupedi, tanto meno il gatto, ebbe nulla da obiettare. 

A dire il vero un fatto delittuoso si verificò quando nessuno se l’aspettava e ne rimase vittima proprio l’amato Zizolino: fu quando i due cani maremmani che abitavano l’altra metà del giardino della villa bifamiliare, presi da improvvisa furia omicida aggredirono il povero Zazà, già avanti con gli anni (il diminutivo non gli si addiceva più), e lo azzannarono. Ferito a morte, il vecchio gatto lasciò zoppicante la scena del crimine e dignitosissimo andò a morire nel bosco, dove scomparve per sempre lasciando un ricordo indelebile in chi gli ha voluto bene.

Da “12 storie vere di gatti veri” di Sandro Marucci, edizioni la Quercia 2024

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