Uno studio della Duke University rivela come le forme dei tetti storici italiani possano ridurre la dispersione di calore
In un’epoca in cui l’efficienza energetica degli edifici è al centro delle politiche per la sostenibilità ambientale, arriva una scoperta sorprendente: le tradizionali architetture dei tetti italiani, in particolare quelle presenti in diverse cittadine del Sud Italia, offrono prestazioni energetiche superiori rispetto a molte costruzioni moderne.
A rivelarlo è un recente studio condotto dalla Duke University, pubblicato sulla rivista scientifica International Communications in Heat and Mass Transfer. La ricerca si è concentrata sull’analisi dei tetti di edifici storici situati nella zona di Benevento, evidenziando come alcune strutture antiche siano progettate in modo tale da ottimizzare naturalmente la ritenzione del calore.
La forma del tetto come leva per l’efficienza energetica
Secondo i ricercatori, la geometria del tetto gioca un ruolo cruciale nel comportamento dei flussi d’aria e nella dispersione del calore. Lo studio dimostra che tetti con colmi alti meno di 90 centimetri offrono prestazioni superiori se la base è larga almeno tre o quattro volte l’altezza.
Al contrario, quando l’altezza del colmo supera i 90 cm, la forma più efficiente risulta essere quella del triangolo equilatero, con un rapporto tra altezza e larghezza pari a uno.
Queste proporzioni, osservano gli studiosi, sono esattamente quelle riscontrabili nei tetti di numerose abitazioni tradizionali italiane. Si tratta di una configurazione che consente una distribuzione uniforme dell’aria, riducendo vortici e turbolenze che causano dispersioni termiche.
“Queste intuizioni derivano da una fisica semplice, ma spesso ignorata”, ha spiegato Adrian Bejan, primo autore dello studio. “Le forme architettoniche tradizionali nascondono soluzioni efficienti, nate dall’osservazione e dall’adattamento all’ambiente. È importante che progettisti e studenti inizino a considerare la morfologia edilizia come un parametro attivo per l’efficienza energetica.”
Riscoprire la sostenibilità nel patrimonio edilizio italiano
Il valore di questa ricerca non è solo scientifico, ma anche culturale e progettuale. I risultati aprono nuove prospettive per l’architettura sostenibile, suggerendo che la progettazione energetica degli edifici dovrebbe tenere conto anche delle forme strutturali, e non solo dei materiali e degli impianti.
Nella sfida verso edifici a zero emissioni, l’edilizia del futuro potrebbe trovare soluzioni nei modelli del passato, integrando tradizione e innovazione per ottenere ambienti più salubri, sostenibili e ad alta efficienza.