CAGLIARI – Si è conclusa ieri sera la nuova protesta dei malati di Sla (Sclerosi Laterale Amiotrofica) davanti all’Assessorato regionale della Sanità: familiari e malati, guidati da Salvatore Usala, hanno attuato lo sciopero della fame da martedì scorso, chiedono alla Regione Sardegna di rivedere le politiche ed i criteri relativi all’assistenza personalizzata per i malati gravi costretti a letto e bisognosi di assistenza 24 ore su 24.
Pronti a tornare a Roma, hanno chiesto di rivedere la delibera regionale sul progetto relativo all’assistenza dei familiari. Erano pronti per passare la notte in via Roma, ma poco prima delle 20 sono arrivate le promesse, che i malati di Sla sperano diventino subito certezze, a cominciare dalla prossima Finanziaria.
A Roma i malati di Sla avevano combattuto per i soldi che servono e che non ci sono. Ieri, l’hanno spiegato in un comunicato stampa, letto durante il presidio. E sono scesi in trincea per chiedere un’assistenza adeguata. Per ottenere quegli aiuti che, anche quando ci sono, purtroppo arrivano in ritardo, per i familiari-infermieri. Costretti, hanno raccontato, a anticipare i soldi per gli assistenti esterni, rischiando la bancarotta.
Usala, lo aveva già detto in una lettera alla Regione e, senza risposte, era pronto a non ricaricare le batterie del ventilatore polmonare di scorta. Una minaccia: lasciarsi morire.
“La dottoressa De Francisci (assessore regionale, ndr) – avevano spiegato – è una brava persona, ma deve fare scelte politiche. Noi siamo pronti, ci bastano cinque minuti, abbiamo le idee chiare, altrimenti tutti vedranno che razza di macchina da guerra si troveranno davanti”.
Tre le richieste. Uno: rifare la circolare del progetto “caregiver”. “È inaccettabile – hanno spiegato – che sia stata stravolta la delibera posticipando il progetto di un anno”. Due: eliminare i rimborsi a tre mesi: troppo tardi. Tre: mandare avanti il piano proposto dall’associazione di Usala, che permetterebbe un risparmio di 5 milioni di euro. Le risposte della Regione sono arrivate dopo il faccia a faccia tra l’assessore alla Sanità, Simona De Francisci e Salvatore Usala: si erano incontrati anche in mattinata, ma la riunione decisiva è stata quella della sera.
“L’assessore si è impegnata – si legge in una nota – a sottoporre all’assemblea legislativa una proposta di emendamento alla legge Finanziaria 2013, con la quale si preveda che le economie spendibili di eventuali rivisitazioni dei Piani assistenziali e dei progetti presentati vengano destinate all’incremento della dotazione dei capitoli delle Politiche sociali. L’obiettivo sarà di potenziare l’attività assistenziale”.
Per i malati di Sla è stata la risposta giusta. “Salvatore – ha detto Giuseppina Vincentelli, moglie di Usala – è soddisfatto. Ora ritorniamo a casa”.