ROMA – “Sono maturi i tempi per una revisione sistematica della disciplina della tutela dei soggetti vulnerabili all’interno dei nuclei famigliari.
Questa non puo’ avvenire con interventi spot, spesso sull’onda di emergenze o situazioni sentite socialmente, ma attraverso una riforma di sistema”. Questo il messaggio lanciato da Maria Giovanna Ruo, presidente dell’associazione CamMiNo, la Camera nazionale degli avvocati per la famiglia e i minorenni, raggiunta dall’agenzia stampa Dire durante una pausa del congresso che si sta tenendo a Brescia.
Gli avvocati sono a confronto per discutere sulle nuove frontiere normative dedicate al grande tema delle relazioni famigliari, con particolare attenzione ai soggetti piu’ deboli. “I lavori stanno andando benissimo- ha commentato Ruo- C’e’ grande sintonia di intenti e di approccio metodologico alle varie tematiche, incentrate sulle relazioni famigliari, la responsabilita’ e il danno, che deve sempre essere l’ultima spiaggia. Noi poniamo l’accento sulla responsabilita’ e sulla crescita della responsabilita’, sia da parte dei componenti del nucleo famigliare sia da parte dello Stato, rispetto alla tutela delle persone e del diritto allo sviluppo del loro benessere”.
Quattro i gruppi di studio che produrranno le loro conclusioni nell’ultima giornata del congresso. I settori sono ‘Minori’, ‘Rapporto tra coniugi e partner’, ‘Terza e quarta eta” e ‘Violenza penale’.
“Di sicuro- spiega Ruo parlando del primo settore- la tutela giurisdizionale del minore non funziona nel nostro Paese. L’Italia ha ormai totalizzato un alto numero di condanne da parte della Corte dei diritti dell’uomo per essersi mostrata incapace di tutelare le relazioni, in particolar modo nei confronti dei genitori o degli affidatari. Sul piano dei diritti relazionali sul tema dei minori abbiamo tantissime lacune”.
“Stiamo poi discutendo di quando in un rapporto di coppia si violano i diritti fondamentali e della separazione con addebito. C’e’ poi il grande tema degli anziani. In una societa’ che invecchia, ad esempio, ci stiamo chiedendo se sia possibile continuare con una situazione per cui i figli non debbano mantenere i genitori. Questo e’ un nuovo fronte che la societa’ si deve porre. E c’e’ poi il tema di come gestire il fine vita. E’ possibile che su questo non riusciamo a darci due regole e una legislazione? Qual e’ il senso di non normare tutto cio’?”.
Ruo, infine, ha anche accennato al quarto settore, quello delle violenze penali. “E’ necessaria- ha detto- una rivisitazione del codice per i minori. E’ poi incredibile che non esista un’ordinamento penitenziario per il minorenne. E che dire dei reati all’interno della famiglia come il femminicidio, i cui comportamenti spia spesso non emergono? E infine c’e’ il problema della tutela dei legami tra un figlio e un genitore che ha compiuto reati contro i figli stessi”.